Bruxelles, 17 dicembre 2025 – La Commissione europea ha reso pubblica la prima bozza del Codice di buone pratiche sull’etichettatura dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale (IA), un passo fondamentale verso l’implementazione della nuova normativa europea sull’IA, che entrerà in vigore il 2 agosto 2026. Questo codice mira a garantire maggiore trasparenza e sicurezza nell’uso dei sistemi di IA generativa, imponendo obblighi precisi a fornitori e utilizzatori.
Obbligo di etichettatura per fornitori e utilizzatori di IA
La legge europea sull’IA stabilisce che i fornitori di sistemi di IA generativa devono contrassegnare i contenuti prodotti o manipolati dall’intelligenza artificiale in un formato leggibile da macchine. Parallelamente, gli utenti che impiegano sistemi di IA per scopi professionali sono tenuti a etichettare chiaramente i deepfake e le pubblicazioni di testi generati dall’IA quando riguardano questioni di interesse pubblico.
La bozza del codice predisposta dalla Commissione è articolata in due sezioni principali: la prima disciplina le norme per la marcatura e l’individuazione dei contenuti generati dall’IA, rivolta ai fornitori; la seconda si concentra sull’etichettatura di deepfake e testi manipolati, applicabile agli utilizzatori di sistemi di IA generativa.
Processo di consultazione e tempistiche di adozione
Per facilitare l’adeguamento alle nuove norme, la Commissione sta promuovendo un codice volontario elaborato da esperti indipendenti. Tale iniziativa si colloca in un contesto più ampio di regolamentazione e autoregolamentazione dell’Intelligenza artificiale, come evidenziato anche dal recente codice di buone pratiche per modelli di IA a finalità generali pubblicato nel luglio 2025.
Il progetto di codice di condotta anti deepfake sarà sottoposto a consultazione pubblica fino al 23 gennaio 2026, periodo durante il quale saranno raccolti commenti e osservazioni da parte di partecipanti e osservatori. La seconda bozza del codice è prevista per la metà di marzo 2026 e la finalizzazione del documento entro giugno dello stesso anno.
Questa iniziativa si inserisce nell’impegno dell’Unione europea di assicurare un ambiente digitale più trasparente e affidabile, contrastando efficacemente la disinformazione e promuovendo la fiducia negli strumenti di intelligenza artificiale.
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