False email e SMS: gli strumenti più usati dai malfattori. Nel 2024, oltre 2,9 milioni di italiani sono stati vittime di truffe, con un danno superiore a 880 milioni di euro. I più colpiti sono i giovani, tra cui il 14,1% nella fascia 18-24 anni. Oltre il 26% non denuncia, a causa di motivi economici o psicologici. Le frodi prevalgono nel Nord Est con un’incidenza del 7,9%
Nel 2024, il fenomeno delle truffe online ha raggiunto dimensioni allarmanti in Italia, con oltre 2,9 milioni di vittime di frodi, generando un danno economico totale stimato in oltre 880 milioni di euro. Un’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat ha messo in evidenza i metodi più utilizzati dai malfattori e le caratteristiche delle vittime.
Metodi di truffa più comuni
Le tecnologie digitali, seppur utili, sono diventate terreno fertile per i truffatori. Le false email rappresentano il canale più utilizzato, con un’incidenza del 38,1%, seguite da SMS truffaldini al 28,4%. Inoltre, i truffatori ricorrono sempre più a siti web falsi (19,4%) e call center fittizi (18,7%) per ingannare le loro vittime. Tecniche moderne come le app di messaggistica istantanea e i social network sono anch’esse sfruttate, rispettivamente nel 14,9% e nel 13,4% dei casi.
Chi sono le vittime?
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono solo gli anziani a cadere in queste trappole; i giovani adulti tra i 18 e i 24 anni risultano essere i più colpiti, con un tasso di frodi che raggiunge il 14,1%. Questo dato sorprendente indica una vulnerabilità nei più giovani, che, pur essendo più esperti nell’uso della tecnologia, possono essere più facilmente ingannati da proposte allettanti o apparenti opportunità.
Un altro aspetto interessante riguarda il livello di istruzione delle vittime. Le persone con un titolo di studio universitario si trovano ad affrontare un rischio di frode significativamente maggiore, con un’incidenza che supera di più del doppio la media nazionale.
La geografia delle truffe
Geograficamente, il Nord Est d’Italia è l’area più colpita, con una percentuale del 7,9%. Questo potrebbe riflettere un’alta concentrazione di attività economiche e quindi una maggiore interazione con i servizi online.
Dopo aver subito una frode, più di un quarto delle vittime (26,1%) non denuncia l’accaduto. Le motivazioni sono varie: il 34,3% ritiene che il danno economico sia troppo esiguo per giustificare una denuncia, mentre il 22,9% non ha fiducia nel recupero delle somme perse. Una parte significativa (20%) si sente ingenua per essere caduta nella trappola, e il 14,3% preferisce mantenere il silenzio per non compromettere la propria reputazione o quella dei familiari. Questi dati evidenziano non solo l’entità del problema, ma anche la necessità di una maggiore consapevolezza e educazione riguardo ai rischi delle truffe online.






