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Home Tecnologia

Ti sfiorano e ti portano via i soldi: come avvengono i furti contactless con POS mobili

by Administrator
3 Agosto 2025

Negli ultimi mesi stanno emergendo casi di furti con dispositivi POS mobili contactless: i truffatori sfiorano tasche e borse e sottraggono denaro in modo silenzioso e veloce, sfruttando la tecnologia NFC. Ma si tratta davvero di un pericolo reale per tutti? Ecco cosa c’è da sapere.

In una società sempre più abituata ai pagamenti veloci, basta un gesto per completare una transazione. È proprio questa comodità a essere finita nel mirino di alcuni criminali, che sfruttano POS mobili e la tecnologia contactless per compiere furti nei luoghi più affollati: mezzi pubblici, bar, mercati, feste. L’allarme arriva da diversi episodi recenti, come quello avvenuto a Sorrento, dove una donna è stata trovata in possesso di un POS truccato dopo un furto. Ma quanto è concreta la minaccia? Davvero si può perdere denaro solo camminando per strada?

Il caso di Sorrento: un POS nella borsa e decine di furti

A rendere più credibile il rischio è il caso registrato in un bar di Sorrento, dove una donna di 36 anni è stata sorpresa dopo aver sottratto 100 euro dalla cassa. Fermata dai carabinieri, è stata trovata in possesso di un POS contactless non a norma, compatibile con modalità di prelievo fraudolento da carte di credito. Le indagini hanno poi svelato che la donna aveva numerosi precedenti, soprattutto nella zona di Roma, legati proprio all’uso illecito di POS portatili.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la somma accumulata con questo metodo ammonta a circa 9.000 euro, probabilmente sottratti in piccole cifre attraverso il contactless. È in corso l’identificazione del complice e la verifica di eventuali transazioni fraudolente. Il fatto ha riportato l’attenzione su un fenomeno sottile ma sempre più diffuso: l’utilizzo dei POS per colpire in modo silenzioso e senza lasciare segni evidenti.

Come funzionano i POS contactless (e perché è difficile difendersi)

Il pagamento contactless sfrutta una tecnologia chiamata NFC (Near Field Communication), che consente di effettuare transazioni senza inserire il PIN fino a un importo massimo di 50 euro. Basta avvicinare la carta o il dispositivo al terminale POS per concludere la spesa.

Nel caso degli smartphone, però, le misure di sicurezza sono più stringenti: viene richiesto un sblocco con impronta, password o riconoscimento facciale, anche per importi minimi. Questo rende quasi impossibile usare il telefono per furti simili. Diverso è il caso delle carte fisiche, spesso tenute in tasche, zaini o portafogli. Se non schermate, possono essere attivate passivamente dal POS che, se già configurato con un importo, completa la transazione in pochi secondi.

Il Corriere della Sera ha effettuato un test per verificare questa dinamica: su tre tentativi, uno è andato a buon fine, passando un POS accanto a un portafoglio con carta contactless. Tuttavia, va precisato che questi dispositivi restano attivi solo per 30 secondi, e se ci sono più carte vicine, il pagamento può fallire o non essere riconosciuto. Inoltre, ogni transazione produce un suono, rendendo meno “invisibile” il furto.

Quanto è sicuro il contactless e quali sono i rischi reali

Nonostante i casi di cronaca, gli esperti sottolineano che rubare soldi con il contactless non è così semplice. Ogni POS legittimo richiede una registrazione dettagliata, con codice fiscale, documento di identità e verifica biometrica. Questo significa che eventuali truffatori lasciano tracce e rischiano facilmente di essere identificati.

Inoltre, tutte le transazioni sono tracciabili, visibili nell’estratto conto e identificabili con data, ora e importo. I furti di questo tipo, sebbene possibili, sono limitati a piccole somme, spesso inferiori ai 50 euro, e i titolari della carta possono presentare denuncia e richiedere rimborso alla banca.

Secondo l’ISTAT, nel biennio 2022-2023 circa l’1,1% degli utenti ha subito una clonazione della carta di credito, un dato in lieve calo rispetto agli anni precedenti. Sono invece aumentati del 74% i furti tramite servizi bancari online, complice anche l’aumento degli utenti di home banking (+25%). I truffati si accorgono del furto in modo diverso: il 44,7% leggendo l’estratto conto, il 23,3% tramite una chiamata dalla banca, il 20,8% riceve un blocco automatico della carta.

Come difendersi: portafogli schermati, carte sovrapposte e attenzione ai dettagli

Per proteggersi da questi tentativi, alcuni negozi specializzati vendono custodie e portafogli con schermatura RFID/NFC, noti anche come blocking wallets. Questi accessori creano una barriera fisica che impedisce al POS di dialogare con la carta. Un altro metodo pratico è quello di sovrapporre le carte o tenerle accanto ad altri oggetti metallici, così da confondere il segnale NFC.

È importante anche controllare regolarmente l’estratto conto e attivare notifiche in tempo reale per ogni transazione, tramite l’app bancaria. In caso di sospetti, è possibile bloccare la carta in pochi istanti. Ricordiamo che i pagamenti contactless sono, in generale, tra i più sicuri sul mercato, proprio perché monitorati e tracciati.

Skimmer e truffe più complesse: quando serve anche il PIN

Diversa è la tecnica dello skimming, in cui i ladri clonano fisicamente la carta tramite dispositivi nascosti nei POS o nei bancomat. In questi casi, il truffatore ha bisogno anche del PIN, che viene carpito con microcamere nascoste o tastiere manomesse. Questa truffa è più complessa ma potenzialmente più dannosa, perché consente prelievi completi o transazioni online.

Anche in questo caso, è fondamentale essere vigili: coprire sempre il tastierino quando si digita il PIN e segnalare qualunque sportello sospetto o danneggiato. Le banche, oggi, sono attrezzate per riconoscere attività fraudolente e bloccare la carta nel giro di pochi secondi.

Cosa può succedere davvero e cosa no

In sintesi, sì: è tecnicamente possibile perdere soldi con un POS contactless usato in modo fraudolento, ma i rischi sono limitati e le difese esistono. I furti avvengono solo in situazioni molto precise, con carte non schermate, in ambienti affollati e solo su circuiti contactless non protetti.

Non bisogna cedere alla paranoia, ma essere consapevoli e aggiornati: conoscere le tecnologie usate dai ladri è il primo passo per difendersi in modo efficace. La truffa con POS mobile non è leggenda urbana, ma nemmeno una minaccia incontrollabile. Basta sapere come evitarla.

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