Roma, 31 dicembre 2025 – Un avanzamento significativo nel campo della robotica e dei materiali intelligenti è stato realizzato da un gruppo di ricerca dell’Università di Hong Kong, che ha sviluppato la prima pelle artificiale in grado di percepire il dolore e reagire quasi istantaneamente al pericolo. Lo studio, coordinato da Xinge Yu, è stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) e rappresenta un importante passo avanti per la sicurezza e l’interazione uomo-macchina nel futuro.
Una pelle robotica ispirata ai neuroni umani
La pelle artificiale è un materiale dotato di un sistema di sensori neuromorfici, cioè ispirati al funzionamento dei neuroni umani. Nel corpo umano, il tocco di un oggetto caldo o una pressione intensa attivano immediatamente i muscoli, permettendoci di ritirare la mano prima che si verifichino danni gravi. Nei robot tradizionali, invece, i segnali tattili e termici devono essere inviati a un’unità centrale per l’elaborazione, un processo che richiede diversi secondi.
Il nuovo materiale sviluppato dai ricercatori di Hong Kong supera questo limite grazie a un design che consente alla pelle robotica di generare un segnale elettrico di allarme – simile a quello del dolore – quando subisce una pressione anomala o una lesione come un taglio. Questo segnale bypassa il percorso tradizionale e attiva immediatamente i motori del robot, facendo ritrarre la mano in modo rapido e autonomo, proprio come accade in natura.
Applicazioni e prospettive future
Questa innovazione tecnologica promette di migliorare significativamente la sicurezza di robot impiegati in ambienti complessi, dove la capacità di reagire tempestivamente a stimoli pericolosi è cruciale. Inoltre, la pelle artificiale potrà favorire un’interazione più naturale e sicura tra robot e esseri umani, facilitando l’integrazione delle macchine in attività quotidiane e professionali.
L’Università di Hong Kong, fondata nel 1911 e riconosciuta come la più antica istituzione di istruzione superiore della regione, continua così a porsi all’avanguardia nella ricerca scientifica, confermandosi un polo di eccellenza internazionale nel campo dell’ingegneria e delle scienze applicate.
