ROMA, 19 maggio – I dati sanitari rappresentano un bersaglio altamente redditizio per i criminali informatici, poiché contengono informazioni sensibili e preziose. Secondo Nunzia Ciardi, vicedirettore dell’Agenzia per la cybersicurezza, una cartella clinica può raggiungere anche mille euro sul mercato nero, superando il valore di una carta di credito. Ciardi ha sottolineato che a differenza delle carte, che vengono rapidamente sostituite, i dati sanitari possono essere utilizzati in frode e ricatti in modo continuativo
In un recente intervento a Chieti, Nunzia Ciardi, vicedirettrice dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ha lanciato un allarme serio riguardo alla sicurezza dei dati sanitari. Durante un convegno organizzato dall’Università “Gabriele d’Annunzio”, Ciardi ha rivelato che le cartelle cliniche, contenenti informazioni estremamente sensibili, possono raggiungere un valore di mille euro sul dark web. Questo fenomeno è preoccupante e mette in evidenza l’esigenza di una maggiore protezione dei dati personali.
Il valore dei dati sanitari nel dark web
Ciardi ha spiegato che i dati sanitari sono particolarmente appetibili per i criminali informatici, poiché contengono non solo informazioni mediche, ma anche dettagli personali e finanziari. Per fare un confronto, ha sottolineato che una carta di credito rubata viene venduta mediamente a 35 euro, mentre una cartella clinica può avere un valore notevolmente più alto. Questo è dovuto al fatto che i dati sanitari, una volta rubati, possono essere utilizzati in vari modi, dal furto d’identità a ricatti più complessi.
La vulnerabilità dei dati medici
La vicedirettrice ha anche evidenziato come, a differenza delle carte di credito, che vengono cambiate dopo un uso fraudolento limitato, i dati sanitari rimangono inalterati e possono essere sfruttati ripetutamente. Questo rende i dati medici una risorsa preziosa e duratura per i malintenzionati, aumentando il rischio di frodi e abusi.
La necessità di protezione dei dati
In un contesto in cui la digitalizzazione dei servizi sanitari sta accelerando, è fondamentale che le istituzioni adottino misure più rigorose per proteggere queste informazioni. Ciardi ha esortato a riflettere sulla vulnerabilità dei sistemi informatici e sull’importanza di investire in tecnologie e protocolli di sicurezza adeguati. La sicurezza dei dati non è solo un obbligo legale, ma una responsabilità etica verso i cittadini, che devono poter contare sulla protezione delle loro informazioni più delicate.
L’intervento di Ciardi si inserisce in un dibattito più ampio sulla cybersicurezza, un tema di crescente rilevanza in un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato. La consapevolezza e l’educazione su questi temi sono cruciali per prevenire l’escalation di frodi e attacchi informatici che minacciano la privacy e la sicurezza di ognuno di noi.