Roma, 2 dicembre 2025 – OpenAI continua a innovare il mondo dell’intelligenza artificiale con ChatGPT, il chatbot che ha rivoluzionato la conversazione digitale. L’ultima versione, aggiornata ad aprile 2025, integra funzionalità avanzate basate sul modello GPT-4, capace di elaborare input multimodali – testo, immagini, video e audio – e di offrire risposte sempre più articolate e pertinenti. Tuttavia, accanto ai progressi tecnologici, emergono nuove sfide legate alla sostenibilità economica e alla tutela della privacy degli utenti.
ChatGPT: l’evoluzione di un’intelligenza artificiale multimodale
Lanciato originariamente nel novembre 2022, ChatGPT si è affermato come uno dei modelli prediletti per la generazione automatica di testi, grazie all’uso dell’architettura Transformer e all’ottimizzazione tramite tecniche di apprendimento supervisionato e per rinforzo. La sua capacità di comprendere e mantenere il contesto delle conversazioni lo rende uno strumento versatile, utilizzato per scopi che spaziano dalla semplice interazione alle applicazioni professionali più complesse.
Con l’arrivo di GPT-4, OpenAI ha introdotto un modello multimodale di grande scala, dotato di 100.000 miliardi di parametri, che permette a ChatGPT di interpretare e generare contenuti da diverse tipologie di input, migliorando la qualità e la pertinenza delle risposte. Questi sviluppi hanno ampliato l’uso del chatbot su piattaforme mobile (iOS e Android) e in applicazioni integrate, come robot sociali e assistenti virtuali multilingue con riconoscimento vocale.
Monetizzazione e introduzione della pubblicità nelle risposte
Nonostante l’enorme diffusione, con oltre 800 milioni di utenti attivi settimanalmente e 2,5 miliardi di richieste giornaliere, OpenAI affronta importanti pressioni finanziarie. Le stime interne indicano che l’azienda accumulerà perdite per oltre 115 miliardi di dollari fino al 2030, con costi complessivi che potrebbero superare 1,4 trilioni di dollari entro il 2033. Per sostenere l’infrastruttura, i costi dei data center e la ricerca continua, è in fase di sviluppo un sistema di monetizzazione basato sull’inserimento di pubblicità nelle finestre di conversazione di ChatGPT.
Questa integrazione, confermata da un’analisi del codice sorgente da parte di esperti SEO, prevede funzionalità denominate “contenuto bazar”, “annuncio di ricerca” e “carosello annunci di ricerca”. Inoltre, OpenAI ha recentemente lanciato “shopping research”, una funzione che facilita gli acquisti online, destinata a utenti con abbonamenti a pagamento. L’obiettivo è incrementare il fatturato, che per il 2025 è stimato intorno ai 20 miliardi di dollari, attraverso pubblicità, abbonamenti premium e servizi dedicati.

Questioni di privacy e intervento dell’Autorità Garante
Parallelamente all’espansione commerciale, permangono questioni rilevanti sulla protezione dei dati personali. Nel marzo 2023, il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto una limitazione provvisoria del trattamento dei dati italiani da parte di OpenAI, a seguito di una violazione della sicurezza che ha riguardato conversazioni e informazioni di pagamento degli utenti. L’Autorità ha evidenziato l’assenza di una base giuridica adeguata per la raccolta massiva di dati, la mancanza di un’informativa trasparente e l’assenza di filtri efficaci per la verifica dell’età, esponendo così i minori a contenuti non adeguati.
Nonostante OpenAI abbia designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve ancora comunicare le misure correttive entro 20 giorni, sotto pena di sanzioni fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale. Questo intervento sottolinea la crescente attenzione normativa verso le piattaforme di intelligenza artificiale, che devono garantire standard elevati di tutela dei dati e responsabilità nella gestione degli utenti.
OpenAI, guidata dal CEO Sam Altman e sostenuta da importanti investitori e partner tecnologici come Microsoft e Amazon Web Services, prosegue così nel suo percorso di innovazione, bilanciando la spinta verso la crescita economica con le sfide etiche e regolamentari poste dall’uso di intelligenze artificiali sempre più pervasive nella vita quotidiana.





