Pechino, 22 agosto 2025 – Nvidia, gigante statunitense nel settore dei semiconduttori e leader mondiale nel computing con intelligenza artificiale, ha richiesto ai propri fornitori, tra cui Samsung Electronics e Amkor Technology, di sospendere la produzione dei chip H20 destinati al mercato cinese. La notizia, riportata da Bloomberg e The Information, arriva in un contesto di crescente tensione tra Usa e Cina sulle tecnologie avanzate.
Nvidia, stop alla produzione dei chip H20: motivazioni e contesto
La decisione di Nvidia è maturata questa settimana in seguito a un’esortazione delle autorità di regolamentazione di Pechino che hanno invitato le società hi-tech cinesi a evitare l’uso dei chip H20. Questi ultimi, progettati da Nvidia specificamente per il mercato cinese, rappresentano una componente chiave nelle applicazioni di intelligenza artificiale. Il governo cinese ha segnalato presunti rischi per la sicurezza legati a tali chip, poche settimane dopo che gli Usa avevano concesso il via libera alla ripresa dell’export delle GPU Nvidia verso la Cina.
La mossa riflette un clima di crescente cautela e controllo sulle tecnologie sensibili, con implicazioni significative per il settore tecnologico globale. Nvidia, con sede a Santa Clara (California), è una società di riferimento nel campo delle GPU e dell’intelligenza artificiale, con un fatturato di 27 miliardi di dollari nel 2023 e una capitalizzazione di mercato che ha raggiunto i 4000 miliardi di dollari, la prima azienda al mondo per valore.
L’indagine delle autorità cinesi e la sospensione degli ordini
La decisione delle autorità di regolamentazione cinesi è stata motivata dal timore che i chip H20 possano contenere backdoor che permetterebbero accessi remoti non autorizzati. Estesa la sospensione degli ordini a importanti aziende tecnologiche cinesi come Tencent, Alibaba e ByteDance. Già a luglio, la Cyberspace Administration of China aveva convocato Nvidia per ottenere dettagli tecnici sul microprocessore, dando il via a un’indagine approfondita che ha portato alla convocazione dei rappresentanti nazionali per discutere i rischi legati alla sicurezza dei chip.
L’H20 era stato sviluppato dopo che le restrizioni statunitensi avevano limitato l’accesso di Nvidia alle GPU più avanzate, costringendo il gruppo statunitense a progettare un prodotto dedicato al mercato cinese. Tuttavia, con la sospensione della produzione, il futuro di Nvidia in uno dei mercati tecnologici più importanti al mondo rimane incerto.
La reazione di Nvidia e le prospettive future
Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, durante una visita a Taipei, ha espresso sorpresa e dubbi sulle accuse mosse da Pechino. Huang ha ribadito con fermezza che “non ci sono backdoor, non ci sono mai state“, sottolineando la trasparenza dell’azienda nel fornire tutte le informazioni richieste dalle autorità cinesi. Nvidia sta attivamente lavorando a una soluzione con il governo cinese, auspicando che le proprie spiegazioni siano sufficienti a risolvere la controversia.
Nel frattempo, Nvidia ha annunciato lo sviluppo di un nuovo chip per l’intelligenza artificiale, concepito per il mercato cinese e destinato a superare le capacità dell’H20.
Il mercato cinese: innovazione e sfide regolamentari
Nvidia è nota per le sue GPU GeForce e per i modelli professionali Quadro, oltre a soluzioni avanzate per il computing ad alte prestazioni e l’IA. Recentemente ha ampliato la propria gamma di prodotti con le GPU RTX PRO 4000 SFF e 2000 Blackwell, pensate per workstation compatte e server aziendali. Inoltre, i nuovi modelli di ragionamento Nemotron™ e Cosmos™ sono progettati per applicazioni di IA fisica e aziendale, con prestazioni e costi ottimizzati.
Tuttavia, l’ingresso nel mercato cinese comporta sfide regolamentari e geopolitiche, come dimostra la sospensione della produzione degli H20. Le autorità cinesi mantengono un controllo stretto sulle tecnologie importate e sviluppate nel paese, una strategia che influenza direttamente l’operato di multinazionali come Nvidia.






