Milano, 13 novembre 2025 – Google ha lanciato oggi una nuova funzione pensata per facilitare il trasferimento dei dati da Dropbox a Google Drive. Gli amministratori IT potranno spostare file e cartelle in modo diretto, senza dover passare da procedure complicate o passaggi extra. L’annuncio, pubblicato sul blog ufficiale di Google Workspace, punta a conquistare utenti e aziende che usano servizi concorrenti, offrendo una collaborazione più fluida con le app e i servizi Google.
Google Drive scommette sulla migrazione diretta da Dropbox
La novità riguarda il Data Migration Service di Google, che ora consente di importare dati da Dropbox mantenendo intatta la struttura delle cartelle e i permessi associati. Non si tratta del classico download e upload manuale: il sistema copia direttamente i contenuti, riducendo i tempi e il rischio di errori. C’è però una limitazione importante, almeno all’inizio: gli amministratori possono selezionare fino a 100 utenti Dropbox o team folder per ogni sessione di migrazione. Secondo fonti interne, questa scelta serve a garantire stabilità e controllo durante le prime settimane di utilizzo.
“È possibile seguire l’andamento della migrazione grazie a report dettagliati, con il conteggio di siti e file trasferiti o saltati”, ha spiegato Google nel comunicato. La funzione si trova nella console di amministrazione, seguendo questo percorso: Menu > Dati > Importazione ed esportazione dati > Migrazione dati.
La sfida tra i giganti del cloud: già supportati SharePoint e OneDrive
Questo aggiornamento arriva dopo l’introduzione, lo scorso luglio, della migrazione da Microsoft SharePoint. Dopo una fase di test iniziata a maggio, Google aveva già rinnovato l’interfaccia del servizio, rendendo più semplice il lavoro degli amministratori. Anche in quel caso, però, il limite era fissato a 100 siti SharePoint Online per sessione.
Ma non è solo Google a muoversi in questo campo. Microsoft ha creato strumenti simili per attrarre clienti da Google Drive verso la sua piattaforma M365, mentre Dropbox ha sviluppato soluzioni interne per facilitare il passaggio tra servizi cloud. La partita si gioca non solo sulle funzioni offerte, ma anche sulla facilità con cui aziende e utenti possono cambiare provider senza perdere dati o rallentare il lavoro.
Chi può usare il nuovo strumento di migrazione su Google Drive?
Il nuovo strumento è disponibile per le versioni Starter, Standard e Plus di Google Workspace Business ed Enterprise, oltre che per Essentials Starter, Enterprise Essentials/Essentials Plus e alcune tipologie di account education e non profit. Una platea ampia, che comprende sia grandi aziende sia realtà più piccole o del terzo settore.
Le prime impressioni raccolte tra gli amministratori IT di Milano – molti già esperti nella migrazione da SharePoint – dicono che la novità dovrebbe far risparmiare tempo prezioso nella transizione tra piattaforme. “Prima dovevamo gestire tutto a mano, scaricando e caricando file, con rischi di perdere dati”, racconta Marco Rinaldi, responsabile sistemi informativi in una media impresa del settore moda. “Ora possiamo sperare in una transizione più ordinata”.






