Nanotatuaggi e ghiaccio sui microrganismi trasformano i tardigradi in robot viventi: tutto su questa nanofabbricazione
Recenti scoperte scientifiche hanno rivelato un’affascinante innovazione nel campo della nanotecnologia: la creazione di nanotatuaggi su microrganismi, trasformandoli in veri e propri robot viventi. Questo risultato, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nano Letters, è frutto di una ricerca condotta dalla Westlake University in Cina e rappresenta un passo significativo nella nano-fabbricazione su organismi viventi.
Il soggetto della ricerca: i tardigradi
Il soggetto di questo esperimento è il tardigrado, un microrganismo noto per la sua straordinaria resistenza a condizioni estreme. Questi piccoli invertebrati, chiamati anche “orsi d’acqua“, possono sopravvivere in ambienti estremi, come il vuoto dello spazio, temperature che oscillano tra i -272 e i 150 gradi Celsius, e livelli di radiazione ben superiori a quelli letali per la maggior parte degli organismi. La loro abilità di entrare in uno stato di criptobiosi, in cui sospendono le attività metaboliche, è fondamentale per la loro sopravvivenza in tali condizioni avverse.
La tecnica innovativa di applicazione
I ricercatori, guidati da Ding Zhao e Min Qiu, hanno utilizzato una tecnica innovativa di litografia elettronica assistita dal ghiaccio per applicare i nanotatuaggi sui tardigradi. Questo metodo prevede la creazione di un sottile strato di ghiaccio a temperature estremamente basse, che funge da base temporanea per “stampare” le strutture desiderate. Grazie a questo approccio, i danni potenziali causati dalle radiazioni e da sostanze tossiche sono notevolmente ridotti, permettendo così ai tardigradi di mantenere la loro integrità.
Stabilità e potenzialità future
Un aspetto sorprendente di questa ricerca è la stabilità dei nanotatuaggi, che hanno dimostrato di resistere a stiramenti, risciacqui e immersioni in solventi, senza compromettere la salute dei tardigradi. Dopo il processo, questi microrganismi sono tornati al loro stato attivo, dimostrando che è possibile manipolare geneticamente gli organismi senza danneggiarli.
Le implicazioni di questa scoperta sono enormi e si estendono in diversi campi, dalla biomedicina, dove potrebbero essere sviluppati biosensori avanzati, all’astrobiologia, in cui i tardigradi potrebbero rivelarsi utili per esplorazioni spaziali. Questa ricerca non solo apre la strada a nuove applicazioni tecnologiche, ma invita anche a riflettere sulle potenzialità della biotecnologia nell’interazione tra organismi viventi e tecnologia.






