Genova, 12 settembre 2025 – Meta conferma il suo impegno e la presenza in Italia, focalizzandosi sullo sviluppo avanzato degli occhiali smart, un progetto di grande rilievo per i prossimi anni. A parlarne è stato Luca Colombo, country director Italy di Meta, durante l’evento Liguria d’Autore a Rapallo, manifestazione patrocinata dal ministero del Turismo con il supporto della Regione Liguria e del Comune di Rapallo.
Meta investe 20 miliardi negli occhiali smart in collaborazione con Luxottica
Colombo, country director di Meta per l’Italia, ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di “far fare agli occhiali le cose che ora facciamo con lo smartphone”, investendo in questa direzione la cifra significativa di 20 miliardi di dollari. La piattaforma tecnologica su cui Meta fonda questa ambizione è Luxottica, partner strategico nello sviluppo degli occhiali smart, che integreranno funzionalità innovative come la traduzione simultanea e l’accesso a informazioni contestuali durante l’uso.
Sfide globali e opportunità: il ruolo dei dazi e dell’energia
Al dibattito ha partecipato anche il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, che ha commentato l’impatto dei dazi internazionali sulle imprese italiane. Secondo Valentini, i dazi impongono una ricerca di nuovi mercati, trasformando la sfida in opportunità di sviluppo in zone ancora inesplorate. Tuttavia, ha evidenziato come la vera sfida per il futuro non sia solo tecnologica ma anche legata alla gestione dell’energia, un elemento cruciale per la crescita sostenibile.
Gli occhiali smart di Meta, già in fase di aggiornamento con funzionalità di traduzione simultanea, rappresentano una delle frontiere più avanzate della tecnologia wearable. Parallelamente, Meta ha recentemente lanciato negli Stati Uniti la nuova app stand-alone Meta AI, che integra il chatbot basato sul modello Llama 4 e che in Italia supporta attualmente la gestione dei Ray-Ban Meta. Questa app è destinata a diventare un assistente personale sempre più sofisticato, capace di interagire con gli utenti tramite comandi vocali e di sfruttare dati provenienti dalle piattaforme social di Meta, come WhatsApp, Instagram e Facebook, rispettando però le normative sulla privacy vigenti nel nostro Paese.





