Un portavoce di Meta Platforms, il colosso tecnologico statunitense con sede a Menlo Park, ha risposto alle recenti indiscrezioni diffuse da Reuters riguardo alla presunta incidenza della pubblicità ingannevole sui ricavi aziendali nel 2024. Secondo i documenti interni visionati dall’agenzia britannica, il 10% dei ricavi di Meta, pari a 16 miliardi di dollari, deriverebbe da spot pubblicitari ingannevoli o relativi a prodotti vietati. Tuttavia, la società ha chiarito che queste cifre rappresentano una stima approssimativa e non dati definitivi.
Meta replica sulle accuse di pubblicità ingannevole
Nel comunicato ufficiale, Meta ha sottolineato che la stima iniziale è stata utilizzata per validare gli investimenti pianificati in materia di integrità, incluse le azioni contro frodi e truffe online, già messe in atto dall’azienda. La revisione successiva ha dimostrato che molti degli annunci segnalati non configuravano violazioni effettive delle policy aziendali. Meta ha inoltre precisato che i suoi sistemi di controllo bloccano gli inserzionisti solo quando vi è un’alta probabilità (circa il 95%) che si tratti di attività fraudolente.
Il contesto e l’importanza del controllo pubblicitario
Meta Platforms, fondata originariamente come Facebook da Mark Zuckerberg e soci nel 2004, è oggi uno dei principali attori nel settore tecnologico globale, con un fatturato che nel 2024 ha raggiunto i 164,5 miliardi di dollari e un utile netto di 71,38 miliardi. La società gestisce piattaforme di rete sociale come Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger, e sviluppa prodotti innovativi nel campo della realtà virtuale.
L’attenzione verso la qualità e la veridicità degli annunci pubblicitari è un tema cruciale per Meta, che mira a garantire la sicurezza degli utenti e la trasparenza del proprio ecosistema digitale. Le accuse di Reuters evidenziano le sfide continue nel contrastare la diffusione di contenuti pubblicitari potenzialmente dannosi o illegali, un aspetto che la società ha dichiarato di affrontare con misure sempre più stringenti e investimenti mirati.





