Monaco di Baviera, 26 novembre 2025 – Dopo sei mesi di intensa attività in una linea di produzione reale, il robot umanoide B.007 della serie Figure 02, sviluppato dall’azienda statunitense Figure AI, ha mostrato segni di usura senza precedenti nel campo della robotica industriale. Impiegato nello stabilimento BMW di Spartanburg, South Carolina, ha lavorato per oltre 1.200 ore movimentando più di novantamila componenti per la produzione del modello X3, affrontando turni di dieci ore al giorno dal lunedì al venerdì.
Il robot umanoide B.007 alla prova della produzione industriale
B.007 e i suoi simili sono stati assegnati a compiti ripetitivi e gravosi che tradizionalmente pesano sull’operatore umano, come il caricamento di lamiere lungo la catena di montaggio. In particolare, il robot si è distinto nel classico processo pick-and-place: prelevare le lamiere da scaffali o contenitori per posizionarle con una tolleranza di soli 5 millimetri su dispositivi di saldatura, operazione eseguita in appena due secondi. Questo elevato standard di velocità e precisione è stato raggiunto grazie a una meticolosa osservazione dei tempi di ciclo e degli interventi umani necessari per pause o reset.
Nonostante l’efficienza, la prova sul campo ha evidenziato criticità strutturali, in particolare nell’avambraccio, identificato come «il principale punto di guasto hardware» dagli ingegneri di Figure AI. L’usura meccanica si manifesta con ginocchia sbucciate, abrasioni sul busto, braccia e mani, nonché una perdita di pigmentazione della livrea, segni evidenti di un impiego industriale severo per un robot umanoide.
Innovazioni tecniche e la nuova serie Figure 03
I dati raccolti e le osservazioni sulle parti usurate stanno guidando la riprogettazione della prossima generazione di robot umanoidi di Figure AI, la serie Figure 03. La revisione si concentrerà in particolare sull’elettronica del polso e sui cablaggi, componenti fondamentali per garantire robustezza e durata maggiori in ambienti produttivi. Questa nuova linea è stata recentemente presentata e si differenzia dalla precedente per il suo utilizzo in ambienti domestici, con materiali morbidi, completamente lavabili e facilmente sostituibili, pensati per gestire le principali faccende casalinghe.
L’esperienza pratica sul campo, combinata con il lavoro di ricerca di figure emergenti nel settore come Giuseppe Averta, ricercatore italiano premiato per il suo contributo nello sviluppo di protesi robotiche mano-polso, sta accelerando la maturazione della robotica umanoide. Averta, noto per un approccio semplice e funzionale ispirato al corpo umano, punta a robot capaci di movimenti complessi ma accessibili, con l’obiettivo concreto di aiutare persone affette da paralisi o ictus a recuperare la mobilità.






