Benvenuti nella nuova Las Vegas, dove la fantascienza si fa realtà. Passeggiare oggi all’interno di un grande casinò-resort può offrire un’esperienza sorprendentemente diversa rispetto a dieci anni fa: sempre più mansioni tradizionali vengono affidate a sistemi di intelligenza artificiale o a robot, e il fenomeno è destinato a crescere rapidamente.
I robot conquistano Las Vegas: l’allarme di RCG Economics
Secondo un rapporto di RCG Economics, entro la fine del prossimo anno l’80-95% dei posti di lavoro nel settore alberghiero della città potrebbe essere minacciato dall’automazione. Le figure più esposte sono gli addetti al servizio clienti, con una probabilità dell’80-90% di essere rimpiazzati, mentre prenotazioni e call center registrano un rischio ancora più elevato, fino al 95%.
Professioni in rapido declino
Non va meglio al personale impiegato nell’inserimento dati, tra gli 80 e i 90 punti percentuali di rischio, mentre entro il 2030 potrebbero sparire fino al 75% delle reception, il 70% del personale contabile, l’80% degli addetti alle pulizie e metà della forza lavoro nella ristorazione.

La previsione schock per il 2035
La proiezione è drastica: entro il 2035 tra 77.000 e 92.000 posti su 300.000 potrebbero svanire, rileva l’economista Mike Pequeen, secondo cui “gli esseri umani sono costosi” e l’incentivo economico per le aziende è evidente.
Chatbot sempre più centrali, anche a Las Vegas
Già oggi i chatbot gestiscono l’80% delle richieste di routine, abbattendo i costi operativi fino al 30%. E le stime nazionali non sono più rassicuranti: secondo diversi analisti, l’AI potrebbe sostituire oltre 100 milioni di posti di lavoro nel prossimo decennio.
Un impatto che non colpisce tutti allo stesso modo: il caso di Las Vegas
L’impatto non sarà uniforme. Le donne risultano più vulnerabili: otto su dieci lavorano in ruoli ad alto rischio contro sei uomini su dieci. A Las Vegas, dove il turismo pesa tre volte la media nazionale, le conseguenze potrebbero essere profonde.
Luxury vs low cost: due strategie opposte
Curiosamente, i resort di lusso sembrano essere i più inclini a preservare il personale umano, mentre le strutture economiche potrebbero virare decisamente verso l’automazione per contenere le spese.
Nel frattempo cresce anche l’accettazione del pubblico: il 58% degli ospiti riferisce che l’AI migliora la propria esperienza, e il 65% dei viaggiatori chiede tecnologie più avanzate in hotel.
Un mercato in piena espansione, anche a Las Vegas
Il mercato segue la tendenza: l’intelligenza artificiale applicata all’hotellerie ha raggiunto i 20,5 miliardi di dollari nel 2025, mentre la robotica è destinata a passare da mezzo miliardo nel 2024 a 2,6 miliardi entro il 2034.
Las Vegas, città delle scommesse, si gioca così una delle sfide più delicate della sua storia: innovare senza lasciare dietro di sé decine di migliaia di lavoratori.






