Venerdì 28 novembre la Lombardia sarà protagonista di un nuovo test del sistema nazionale di allarme IT-Alert. L’esercitazione coinvolgerà lo stabilimento Bracco Imaging S.p.A. di Ceriano Laghetto, in provincia di Monza, classificato come impianto soggetto alla Direttiva Seveso, che definisce le misure di prevenzione e gestione dei rischi per impianti industriali a elevato potenziale pericolo.
Alle ore 9 del mattino, tutti i dispositivi mobili situati entro un raggio di circa tre chilometri dallo stabilimento riceveranno un messaggio di prova con questo contenuto: «TEST TEST Messaggio di prova IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di un incidente in un impianto industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST». Durante la giornata del test, l’homepage del sito riporterà un link al questionario che i cittadini coinvolti sono invitati a compilare, anche se non ricevono alcuna notifica.
Perché si effettuano i test
Questi esercizi periodici servono a garantire l’efficienza operativa del sistema IT-Alert. Oltre a verificare la copertura delle celle telefoniche nell’area interessata, i test permettono di controllare che i flussi comunicativi definiti dai piani di emergenza esterni degli stabilimenti vengano correttamente applicati.
Nel corso di novembre sono già stati effettuati altri due test: il 13 novembre ha coinvolto lo stabilimento Pometon Spa di Martellago, in provincia di Venezia, mentre il 19 novembre è stata simulata una situazione di emergenza attorno allo stabilimento Acciai Speciali Terni S.p.A., in Umbria. In questo caso, l’IT-Alert è stato trasmesso alle 16:40 ai dispositivi situati in un raggio di circa due chilometri. In Lombardia, l’ultimo test risale al primo ottobre e ha simulato il collasso della diga di Reggea, in provincia di Como, interessando i comuni di Garzeno, Gravedona ed Uniti e Dongo.
Gli alert reali: quando IT-Alert è stato utilizzato
Da quando è stato lanciato, IT-Alert è stato attivato in due circostanze di emergenza reale. Il 9 novembre 2024, dopo l’esplosione della raffineria ENI di Calenzano (Firenze), e il 25 aprile 2025, in occasione dei funerali di Papa Francesco, quando il sistema ha informato la popolazione sulla presenza massiccia di persone in Piazza San Pietro, indicando vie di uscita e percorsi sicuri.
Cos’è il sistema IT-Alert
IT-Alert è il sistema nazionale di allarme pubblico progettato per trasmettere messaggi immediati ai telefoni cellulari delle persone presenti in una determinata area geografica, in caso di emergenze gravi o catastrofi imminenti.

Una volta inviato, il messaggio raggiunge tutti i dispositivi accesi e agganciati alle celle telefoniche nella zona interessata, senza bisogno di iscrizione o registrazione. Il sistema è stato lanciato nel 2023 in base alla Direttiva del Ministro per la Protezione Civile e, negli ultimi due anni, ha subito numerose simulazioni periodiche su scala nazionale.
I rischi coperti da IT-Alert
Attualmente, il sistema è operativo per specifiche situazioni di emergenza: incidenti nucleari o radiologici, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, collasso di grandi dighe e attività vulcanica nei Campi Flegrei, nel Vesuvio e sull’isola di Vulcano. Sono in fase di sperimentazione ulteriori scenari, tra cui maremoti generati da terremoti, attività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense.
Come funziona la tecnologia
La trasmissione dei messaggi avviene attraverso la tecnologia cell-broadcast, che consente di inviare comunicazioni a tutti i dispositivi mobili collegati alle celle telefoniche dell’area interessata. Questo sistema permette di delimitare con precisione la zona dell’emergenza, inviando messaggi simultanei a tutti i telefoni attivi senza raccogliere alcun dato personale. La comunicazione è unidirezionale: i dispositivi ricevono il messaggio, ma non inviano feedback al sistema, garantendo così la privacy degli utenti.
L’importanza dei test periodici
I test periodici come quello del 28 novembre permettono di verificare che il sistema funzioni correttamente in caso di emergenza reale. Controllano la copertura della rete, la precisione dei messaggi e la capacità di comunicare informazioni essenziali alla popolazione. In situazioni critiche, un messaggio tempestivo può fare la differenza, guidando le persone verso comportamenti sicuri e indicando percorsi di evacuazione o altre procedure di protezione.
Il ruolo dei cittadini
La partecipazione della popolazione ai test è fondamentale. Compilare il questionario sul sito ufficiale permette di fornire feedback prezioso, contribuendo a migliorare il sistema e ad adattarlo alle specificità locali. In questo modo, IT-Alert diventa uno strumento sempre più efficace per informare rapidamente i cittadini durante emergenze complesse.
Sicurezza e privacy
Un punto chiave del sistema IT-Alert è la protezione dei dati personali. Nessuna informazione degli utenti viene trattata o conservata: i messaggi vengono inviati senza registrare numeri o altre informazioni sensibili. Questa caratteristica aumenta la fiducia della popolazione e consente di conciliare sicurezza pubblica e tutela della privacy.
Esperienze precedenti e miglioramenti
I test già effettuati, dall’esercitazione sulla diga di Como fino alle simulazioni industriali in Umbria e Veneto, hanno permesso di individuare eventuali criticità nella copertura della rete o nei flussi comunicativi. I feedback raccolti durante le simulazioni aiutano a perfezionare il sistema, rendendolo sempre più affidabile e pronto a intervenire in scenari reali, dove la rapidità dell’informazione è fondamentale.
Un sistema in evoluzione continua
Il test del 28 novembre rappresenta un passaggio fondamentale per la sicurezza della Lombardia e per confermare l’efficienza di IT-Alert. Grazie alla tecnologia avanzata, ai piani di emergenza collaudati e al coinvolgimento diretto dei cittadini, il sistema nazionale di allarme può offrire informazioni rapide e precise in caso di incidenti industriali, disastri naturali o emergenze radiologiche. I test periodici non solo verificano il corretto funzionamento della piattaforma, ma educano anche la popolazione a riconoscere e reagire correttamente ai messaggi di allerta, proteggendo vite e proprietà.

