L’ipotesi di spostare la produzione degli iPhone negli Stati Uniti ha riacquistato rilevanza nel dibattito economico e politico, specialmente in seguito all’introduzione di pesanti dazi sulla Cina, dove vengono assemblati la maggior parte degli smartphone di Apple. Secondo Dan Ives, analista di Wedbush Securities, un iPhone interamente prodotto negli Usa potrebbe costare circa 3.500 dollari, più di tre volte l’attuale prezzo medio di vendita di 1.000 dollari. Questo scenario evidenzia le enormi sfide e i costi associati a un eventuale spostamento della produzione.
La delocalizzazione della produzione
Negli ultimi decenni, l’industria tecnologica ha visto una massiccia delocalizzazione della produzione in Paesi asiatici, dove i costi di manodopera e le efficienze nella catena di approvvigionamento hanno reso la produzione molto più sostenibile. Apple, in particolare, ha concentrato la sua produzione in Cina, dove circa il 90% degli iPhone è assemblato. Questo modello ha consentito all’azienda di diventare un leader nel settore, garantendo margini di profitto significativi.
Le sfide della produzione negli Usa
Riportare la produzione negli Stati Uniti, sebbene possa sembrare attraente, presenta sfide enormi. Ives stima che per creare un ecosistema produttivo simile a quello attuale in Asia, Apple dovrebbe investire circa 30 miliardi di dollari e sarebbero necessari almeno tre anni per trasferire solo il 10% della sua catena di approvvigionamento. La costruzione di impianti di produzione avanzati, capaci di assemblare gli iPhone e produrre componenti essenziali come i chip e i pannelli degli schermi, sarebbe un’impresa complessa.
L’impatto delle tensioni commerciali
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno ulteriormente complicato il panorama. Le azioni di Apple hanno subito un crollo del 25% a causa delle preoccupazioni legate agli impatti dei dazi sulla catena di approvvigionamento. Nonostante Apple abbia annunciato un investimento di 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, esperti come Neil Shah di Counterpoint Research avvertono che i costi degli iPhone potrebbero aumentare di almeno il 30% se Apple decidesse di trasferire i costi dei dazi ai consumatori.
La strategia di diversificazione di Apple
Apple sta già esplorando opportunità in paesi come India e Brasile, dove i dazi sono più contenuti. Tuttavia, la capacità produttiva di questi Paesi non è ancora in grado di sostituire quella cinese. Inoltre, il costo della manodopera negli Stati Uniti è significativamente più alto, rendendo la produzione meno competitiva. Anche se Apple mantenesse le attuali catene di approvvigionamento, i prezzi degli iPhone potrebbero comunque aumentare a causa dei costi più elevati legati ai dazi.






