Nel panorama dell’intelligenza artificiale si sta affacciando una tecnologia destinata a cambiare radicalmente l’attuale equilibrio. Mentre i Large Language Model, come ChatGPT, continuano a dominare il dibattito pubblico, una nuova categoria di strumenti inizia a imporsi come possibile successore: sono i World Model, sistemi progettati per interpretare il mondo reale, anticiparne gli sviluppi e ragionare attraverso connessioni di causa ed effetto. La loro forza non risiede soltanto nell’elaborazione linguistica, ma nella capacità di integrare informazioni visive, video e dati eterogenei, aprendo prospettive in settori come robotica, mobilità autonoma, sanità e logistica.
I limiti degli LLM e la svolta prospettata dagli esperti
Secondo Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, la fase dominata dagli LLM potrebbe essere vicina a esaurirsi. Intervenendo alla General Conference che ha segnato la conclusione del progetto Fair, finanziato dal PNRR e dedicato alla definizione delle linee guida per l’IA italiana, Nobile ha sottolineato come il settore stia attraversando una fase delicata. La corsa all’innovazione – osserva – è accompagnata da una forte competizione per ottenere vantaggi economici e culturali, motivo per cui diventa essenziale comprendere i punti di forza del sistema Paese e colmare debolezze storiche come il trasferimento tecnologico e la limitata disponibilità di capitali.
Verso modelli di intelligenza artificiale alternativi
Alla stessa conferenza, anche Marco Conti, presidente del comitato tecnico scientifico della Fondazione Fair, ha parlato della necessità di guardare oltre gli attuali modelli linguistici. La competizione globale, soprattutto con gli Stati Uniti, rende difficile pensare a un recupero sugli LLM tradizionali, ma ciò non significa che non esistano vie alternative. Conti richiama l’attenzione sull’intelligenza artificiale decentralizzata, un filone che si distanzia dai modelli basati sull’accumulo massiccio di dati in un unico punto e che potrebbe offrire all’Europa una possibilità concreta di differenziazione. In questo scenario, i World Model diventano uno dei terreni più promettenti per lo sviluppo delle prossime generazioni di AI.






