Una svolta significativa nel campo dell’intelligenza artificiale sostenibile arriva dalla collaborazione internazionale che vede protagonisti il Politecnico di Losanna, la Stanford University, l’University of Cambridge, il Max Planck Institute e il Politecnico di Milano, che ha sviluppato i nuovi chip fotonici. Questa innovazione tecnologica promette di rivoluzionare il modo in cui le reti neurali fisiche elaborano le informazioni, utilizzando la luce anziché l’elettricità, con notevoli vantaggi in termini di efficienza energetica.
Chip fotonici: la luce al servizio dell’intelligenza artificiale sostenibile
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, si concentra sull’addestramento delle reti neurali fisiche, un passaggio cruciale per lo sviluppo di sistemi di IA basati su fenomeni quantistici e proprietà ottiche. Secondo il professor Francesco Morichetti, responsabile del Photonic Devices Lab del Politecnico di Milano, “le reti neurali del futuro potranno imparare ed eseguire compiti senza l’uso di modelli digitali, ma sfruttando segnali luminosi”. Questo approccio rende l’addestramento “non solo più veloce, ma anche più robusto ed efficiente”.
I chip fotonici realizzati in Italia consentono di eseguire operazioni matematiche fondamentali come somme e moltiplicazioni attraverso meccanismi di interferenza della luce su microchip di silicio di dimensioni ridotte. Elimina così la necessità della digitalizzazione dell’informazione, con una conseguente “significativa riduzione sia dei consumi energetici che dei tempi di elaborazione”, sottolinea Morichetti.
Intelligenza artificiale e sostenibilità: una sfida globale
L’innovazione dei chip fotonici si inserisce in un contesto di crescente attenzione all’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale, che richiede enormi quantità di energia elettrica e acqua per il raffreddamento dei data center. Secondo studi recenti, l’IA è responsabile di un aumento significativo delle emissioni di carbonio e del consumo di risorse idriche, con legislatori negli Stati Uniti e nell’Unione Europea che stanno imponendo nuovi standard per la responsabilità ambientale dei sistemi IA.
Il progresso verso un’IA più sostenibile è essenziale, data la rapida crescita delle applicazioni di intelligenza artificiale generativa, oggi adottata da migliaia di aziende e utenti in tutto il mondo. In questo quadro, l’utilizzo di tecnologie come i chip fotonici può rappresentare una soluzione concreta per ridurre l’impronta ecologica dell’IA, combinando innovazione scientifica e tutela ambientale.






