Dopo quasi quattro mesi di viaggio, il lander lunare Resilience dell’azienda giapponese ispace ha raggiunto l’orbita lunare in vista di un tentativo di allunaggio previsto per il 5 giugno
Oggi, 7 maggio 2025, il lander lunare Resilience, sviluppato dall’azienda giapponese ispace, ha raggiunto con successo l’orbita lunare dopo un viaggio durato quasi quattro mesi. Questo traguardo rappresenta un passo cruciale in vista del tentativo di atterraggio previsto per il 5 giugno, come annunciato dalla stessa ispace in una nota ufficiale.
Un viaggio strategico verso la Luna
Resilience è stato lanciato il 15 gennaio a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, insieme al lander Blue Ghost dell’azienda texana Firefly Aerospace. Mentre il lander americano ha seguito una rotta più diretta, raggiungendo l’orbita lunare il 13 febbraio e atterrando il 2 marzo, il giapponese ha optato per un percorso più lungo ma energeticamente efficiente, comprendente un sorvolo ravvicinato della Luna il 14 febbraio. Questo approccio ha consentito di ridurre il consumo di carburante, una strategia che potrebbe rivelarsi fondamentale per future missioni spaziali.
Una missione storica per il Giappone
Se l’atterraggio andrà a buon fine, Resilience diventerà il secondo lander giapponese a toccare il suolo lunare, seguendo le orme del lander Slim dell’agenzia spaziale JAXA, che ha completato un atterraggio simile nel gennaio 2024. La missione avrà luogo nella regione del Mare Frigoris, una vasta pianura basaltica nell’emisfero settentrionale della Luna, scelta strategica per la sua stabilità geologica e la facilità di esplorazione.
Innovazioni a bordo di Resilience
A bordo di Resilience ci sono cinque carichi utili scientifici e tecnologici. Tra questi spicca il rover in miniatura Tenacious, sviluppato da ispace Europe, che sarà impiegato per dimostrare l’estrazione della regolite lunare e testare le capacità di mobilità sulla superficie. Questa fase della missione non solo contribuirà a raccogliere dati preziosi, ma potrebbe anche fornire indicazioni fondamentali per future esplorazioni lunari e per l’eventuale colonizzazione del nostro satellite naturale.
La missione di Resilience rappresenta un passo significativo non solo per il Giappone, ma per l’intera comunità scientifica globale, segnando un’epoca di crescente partecipazione del settore privato nell’esplorazione spaziale e nella ricerca scientifica.






