Bruxelles, 18 luglio 2025 – La Commissione europea ha reso pubbliche le attese linee guida rivolte ai fornitori di modelli di intelligenza artificiale per finalità generali (Gpai), in vista dell’entrata in vigore della nuova legge sull’IA, l’AI Act, prevista per il 2 agosto 2025. Le direttive, spiegano da Bruxelles, mirano a fornire un supporto concreto per l’adempimento degli obblighi normativi, garantendo al contempo una maggiore certezza giuridica a tutti gli attori coinvolti nella catena del valore dell’IA.
IA, linee guida e integrazione del Codice di buone pratiche
Le linee guida, presentate in una nota ufficiale della Commissione europea, integrano il recente Codice di buone pratiche per l’IA generativa, pubblicato la scorsa settimana. Secondo quanto dichiarato da Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva della Commissione europea e Commissaria per le tecnologie digitali e di frontiera, l’obiettivo è sostenere “un’attuazione fluida ed efficace” dell’AI Act. Le direttive intendono aiutare “gli attori dell’IA, dalle start-up ai principali sviluppatori, a innovare con fiducia, garantendo al contempo che i loro modelli siano sicuri, trasparenti e in linea con i valori europei”.
Definizioni e obblighi specifici per i fornitori di modelli IA
Il documento definisce i modelli di IA generici come quelli addestrati con risorse computazionali superiori a 10^23 operazioni in virgola mobile, capaci di generare linguaggio in formato testo o audio, nonché conversioni testo-immagine o testo-video. Viene inoltre chiarito cosa si intende per “fornitore” e per “immissione sul mercato“, con particolare attenzione alle esenzioni previste per i modelli rilasciati con licenza libera e open source che rispettano criteri di trasparenza. Le linee guida evidenziano infine gli obblighi specifici per i fornitori dei modelli Gpai più avanzati o a maggior impatto, soprattutto quelli associati a rischi sistemici, come quelli che possono compromettere diritti fondamentali, sicurezza o comportare perdita di controllo sul modello stesso.
È di oggi la notizia della rinuncia da parte di Meta ad aderire al Codice Ue sull’Intelliggenza Artificiale a causa di eccessivi dubbi giuridici.






