Sundar Pichai, amministratore delegato di Alphabet, holding del colosso tecnologico Google, ha lanciato un severo monito riguardo ai rischi connessi a un possibile scoppio della cosiddetta “bolla” dell’Intelligenza Artificiale (IA). In un’intervista rilasciata alla BBC, Pichai ha sottolineato come nessuna azienda, nemmeno quelle più grandi e consolidate, sarebbe immune dalle conseguenze di uno scoppio di questa bolla speculativa.
Il monito di Sundar Pichai e di Google sull’IA
Secondo Pichai, attuale CEO di Alphabet dal dicembre 2019 e figura di rilievo nel mondo tecnologico globale, il settore dell’Intelligenza Artificiale sta vivendo un “momento straordinario” sia in termini di investimenti che di aspettative. Tuttavia, ha evidenziato la presenza di una certa “irrazionalità” nell’entusiasmo che circonda questo ambito, con un rischio concreto di una bolla speculativa che potrebbe “esplodere” e danneggiare l’intero ecosistema aziendale mondiale. “Io penso che nessuna azienda ne sarebbe immune, inclusi noi”, ha dichiarato senza mezzi termini Pichai, mettendo in guardia sia la Silicon Valley che i mercati globali.
Alphabet e il ruolo di Sundar Pichai
Sundar Pichai, nato a Madurai in India nel 1972, è alla guida di Alphabet, la holding statunitense nata nel 2015 che controlla Google e varie altre società operanti in ambiti che spaziano dalla tecnologia all’intelligenza artificiale, dalla biotecnologia alla ricerca avanzata. Sotto la sua leadership, Alphabet ha registrato nel 2024 un fatturato di oltre 350 miliardi di dollari e un utile netto di 120 miliardi di dollari, confermandosi una delle realtà più influenti nel panorama tecnologico mondiale. Pichai è noto per aver guidato lo sviluppo di prodotti chiave di Google come Chrome, Android e Gmail, e nel 2020 è stato inserito dalla rivista Time tra le 100 persone più influenti al mondo.
L’allarme di Pichai giunge in un contesto di crescente attenzione verso le tecnologie di IA, la cui diffusione e applicazione stanno rivoluzionando numerosi settori, ma che sollevano anche preoccupazioni per la sostenibilità degli investimenti e dei modelli di business correlati. La sua dichiarazione rappresenta un invito alla cautela e alla riflessione, in un momento di grande fermento e trasformazione digitale globale.






