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Home Tecnologia

IA: 3 lavori a cui dire addio entro il 2030 (e 2 nuove opportunità incredibili)

Il futuro del lavoro è già qui: scopri quali competenze diventeranno obsolete e dove si nascondono le opportunità d'oro nella rivoluzione dell'Intelligenza Artificiale.

by Luca Piludu
23 Luglio 2025
Impatto dell'Intelligenza Artificiale sul mercato del lavoro: mano robotica su tastiera e figure umane che interagiscono con tecnologia futuristica

L'intelligenza artificiale sta ridisegnando le professioni: quali lavori sono a rischio e quali nasceranno nei prossimi 5 anni?

L’Intelligenza Artificiale (IA) non è più fantascienza, ma una realtà che sta ridisegnando ogni aspetto della nostra vita, dal modo in cui interagiamo con la tecnologia alla gestione delle nostre case. Ma è sul mercato del lavoro che l’impatto dell’IA si preannuncia più profondo e, per molti, più disruptive. Non si tratta solo di automatizzare compiti ripetitivi: l’IA sta cambiando le fondamenta di intere professioni, rendendone alcune obsolete e, al contempo, facendone nascere di completamente nuove.

Secondo un recente report del World Economic Forum, circa il 23% dei lavori cambierà nei prossimi cinque anni, con 69 milioni di nuovi posti creati e 83 milioni eliminati. La vera sfida non è fermare questa trasformazione, ma capirla e prepararsi. Dunque, quali sono i ruoli che potrebbero dire addio entro il 2030 e dove si celano le opportunità “d’oro” per chi saprà adattarsi? alanews.it ha analizzato gli scenari più probabili.

I lavori a cui (probabilmente) direte addio entro il 2030

L’onda dell’automazione guidata dall’IA sta per colpire in particolare i lavori caratterizzati da compiti ripetitivi, prevedibili e basati su dati strutturati. Non si tratta di eliminare completamente l’essere umano, ma di delegare all’IA la parte più meccanica e routinaria di queste professioni.

Costumer Service
Shutterstock

Addetti al data entry e operatori di segreteria

Questa è forse la categoria più a rischio. L’IA e la Robotic Process Automation (RPA) sono già in grado di elaborare enormi quantità di dati, inserire informazioni, gestire archivi e persino automatizzare la fatturazione o la gestione degli inventari con una velocità e precisione inarrivabili per l’uomo.

  • Perché sono a rischio: Compiti altamente ripetitivi, basati su regole chiare e facilmente automatizzabili.
  • Prospettive: Secondo uno studio di PwC, circa il 45% dei compiti amministrativi potrebbe essere automatizzato entro il 2030.
  • Cosa fare: I professionisti di questo settore dovranno puntare a ruoli di supervisione dell’IA, analisi dei dati automatizzati o mansioni che richiedano interazione umana e problem-solving non standard.

Operatori di customer service (di primo livello)

Quante volte avete interagito con un chatbot negli ultimi anni? L’IA generativa sta rendendo gli assistenti virtuali sempre più sofisticati, capaci di comprendere il linguaggio naturale, rispondere a domande frequenti, risolvere problemi comuni e persino gestire reclami semplici.

  • Perché sono a rischio: La maggior parte delle richieste standard dei clienti può essere gestita in modo più efficiente da un’IA, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
  • Prospettive: Gartner prevede che entro il 2026, il 60% dei team di supporto clienti utilizzerà IA e analisi per migliorare i risultati.
  • Cosa fare: La domanda per operatori di customer service umani si sposterà verso la gestione di casi complessi, crisi, relazioni personalizzate o supporto emotivo, dove l’empatia e il giudizio umano sono insostituibili.

Alcuni ruoli manifatturieri e assemblaggio

Sebbene l’automazione robotica sia già consolidata, l’IA sta rendendo i robot ancora più “intelligenti” e adattabili. Possono imparare compiti complessi, adattarsi a variazioni e collaborare in modo più efficace, riducendo la necessità di manodopera umana per operazioni di assemblaggio e produzione.

  • Perché sono a rischio: Alta ripetitività, necessità di precisione e forza fisica, ambienti controllati.
  • Prospettive: La tendenza all’automazione nelle fabbriche è in crescita, con la robotica e l’IA che continuano a migliorarsi.
  • Cosa fare: Per chi opera in questo settore, le opportunità si sposteranno verso la supervisione, la manutenzione e la programmazione di questi robot, o verso ruoli che richiedono flessibilità e problem-solving imprevisti.

Le 2 nuove opportunità “incredibili” che nasceranno entro il 2030

Ma la medaglia ha sempre due facce. Se l’IA elimina, crea anche. E le nuove professioni che stanno emergendo richiedono un mix affascinante di competenze tecnologiche e umane, dove la creatività, l’etica e la capacità di interazione con l’IA saranno preziose.

Lavori AI
Shutterstock

Eticista dell’IA e designer di etica dei dati

Con l’aumento dell’influenza dell’IA nelle nostre vite, cresce la preoccupazione per questioni etiche: pregiudizi negli algoritmi, privacy dei dati, impatto sociale e decisioni automatizzate. Nasce la necessità di figure professionali che assicurino che i sistemi di IA siano sviluppati e utilizzati in modo responsabile, equo e trasparente.

  • In cosa consiste: Progettano framework etici per lo sviluppo dell’IA, identificano e mitigano i bias negli algoritmi, creano linee guida per la privacy dei dati e garantiscono la conformità normativa.
  • Perché è necessaria: L’IA, se non guidata eticamente, può perpetuare discriminazioni o prendere decisioni dannose.
  • Competenze richieste: Una combinazione unica di competenze in filosofia, etica, diritto, sociologia e una solida comprensione dei principi del machine learning e dell’ingegneria dei dati.
  • Prospettive: McKinsey & Company sottolinea l’importanza crescente dei ruoli legati alla “trustworthiness” dell’IA.

Ingegneri del prompt e specialisti di interazione uomo-IA

L’IA generativa (come i modelli di linguaggio e di creazione di immagini) è potente, ma per sfruttarla al meglio serve saper “parlare” con essa. L’Ingegnere del Prompt è colui che sa come formulare le domande e le istruzioni migliori (i “prompt”) per ottenere il risultato desiderato dall’IA.

  • In cosa consiste: Creano prompt ottimizzati per modelli di IA, addestrano l’IA a rispondere in modi specifici, e progettano le interfacce utente per una collaborazione fluida tra umani e sistemi AI.
  • Perché è necessaria: La qualità dell’output dell’IA dipende dalla qualità dell’input umano. Questi specialisti massimizzano l’efficienza e la creatività dell’IA.
  • Competenze richieste: Ottima padronanza del linguaggio, creatività, pensiero critico, problem-solving e una comprensione di base del funzionamento dei modelli di IA. Spesso provengono da settori creativi o da ruoli di analisi.
  • Prospettive: È un ruolo emerso prepotentemente negli ultimi 1-2 anni e con una crescita esponenziale, essenziale per sbloccare il pieno potenziale dell’IA generativa in vari settori, dal marketing al design, dalla programmazione alla ricerca.

Come adattarsi alla rivoluzione dell’IA: il tuo futuro è oggi

La buona notizia è che la trasformazione non è un destino ineluttabile, ma un’opportunità per chi è disposto a mettersi in gioco.

  • Reskilling e Upskilling: Non aspettare che il tuo lavoro sia a rischio. Investi nell’apprendimento continuo. Piattaforme online, corsi universitari e boot camp offrono percorsi per acquisire competenze in IA, data science, coding, o per affinare le soft skills.
  • Focus sulle Competenze Umane: Le qualità intrinsecamente umane – creatività, pensiero critico, intelligenza emotiva, leadership, problem-solving complesso – diventeranno ancora più preziose. Sono le aree dove l’IA fatica ancora a eguagliare l’uomo.
  • Adotta un Mindset di Crescita: Abbraccia il cambiamento. Impara a collaborare con l’IA, vedendola come uno strumento per aumentare la tua produttività e la tua efficacia, non come un sostituto.

L’Intelligenza Artificiale non è qui per sostituire gli esseri umani, ma per potenziarli. Comprendere questa rivoluzione e investire nelle competenze giuste oggi è la chiave per navigare con successo nel mercato del lavoro di domani. Il bivio è chiaro: prepararsi o rimanere indietro. La scelta è nelle nostre mani.

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