Germania, 11 novembre 2025 – Una sentenza storica emessa dal tribunale di Monaco ha stabilito che OpenAI deve corrispondere un compenso per l’utilizzo di testi di canzoni protetti dal diritto d’autore nei propri modelli di intelligenza artificiale, incluso ChatGpt. Questa decisione segna un precedente fondamentale per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale generativa nell’Unione Europea, soprattutto in relazione ai contenuti artistici.
La sentenza contro OpenAI in Germania
Il giudice Elke Schwager ha accolto il reclamo di Gema, la più grande società tedesca di gestione collettiva dei diritti musicali, confermando che OpenAI ha impiegato testi protetti senza corrispondere le royalties dovute. OpenAI è stata così condannata a risarcire i danni, comprese le commissioni non pagate e le spese legali, oltre agli interessi. Se confermata, la sentenza potrebbe costare all’azienda statunitense centinaia di migliaia di euro.
La causa riguarda testi di nove autori tedeschi tra cui Kristina Bach e Rolf Zuckowski, i quali hanno visto riprodotte “ampie parti” delle loro canzoni nei risultati generati da ChatGpt. OpenAI ha sostenuto che i modelli linguistici non memorizzano dati specifici, ma apprendono schemi per generare nuovi contenuti, e ha incolpato gli utenti per la generazione di tali testi. Il tribunale ha però rigettato questa difesa, affermando che la responsabilità ricade sull’azienda, in quanto i modelli influenzano direttamente i contenuti prodotti.
Implicazioni legali e modelli di licenza per l’AI
Kai Welp, direttore legale di Gema, ha dichiarato che la sentenza chiarisce “questioni giuridiche chiave sul rapporto tra nuove tecnologie e diritto d’autore europeo” e rappresenta un passo cruciale per garantire una remunerazione equa agli autori e creatori in Europa. Gema rappresenta oltre 95mila compositori e autori in Germania e più di due milioni di titolari di diritti a livello globale.
Dal 2024, Gema ha introdotto un modello di licenza specifico per l’intelligenza artificiale, volto a permettere alle aziende tecnologiche di addestrare legalmente i propri sistemi sul suo vasto catalogo, assicurando al contempo compensi adeguati agli artisti.
Parallelamente, Gema ha avviato una causa contro SunoAi, un generatore di musica basato su AI con sede negli Stati Uniti, accusato di utilizzare illegalmente il suo catalogo, con l’udienza prevista per l’inizio del 2026. OpenAi ha annunciato di valutare un eventuale ricorso contro la sentenza, pur ribadendo il rispetto per i diritti dei creatori e l’impegno in negoziazioni con organizzazioni di gestione collettiva in tutto il mondo.






