OpenAI aderirà al Codice di buone pratiche dell’Unione Europea per l’intelligenza artificiale solo a determinate condizioni
OpenAI, l’azienda statunitense nota per lo sviluppo di ChatGPT, ha comunicato ufficialmente la sua intenzione di aderire al Codice di buone pratiche dell’Unione Europea per l’intelligenza artificiale (IA). Tuttavia, questa firma sarà subordinata all’approvazione formale della versione attuale del codice da parte del Board per l’IA europeo, previsto nella prossima valutazione di adeguatezza.
L’impegno di OpenAI verso la regolamentazione europea dell’IA
La dichiarazione di OpenAI giunge a seguito della recente presentazione del codice di buone pratiche dedicato ai modelli di intelligenza artificiale generativa (Gpai), che sarà sottoposto all’esame congiunto della Commissione europea e degli Stati membri. La società ha inoltre lanciato il programma “OpenAI for Countries European Rollout”, un’iniziativa volta a rispondere all’“enorme interesse” manifestato da governi e imprese del Vecchio Continente, desiderosi di sfruttare il potenziale dell’IA per innovare e costruire il futuro tecnologico europeo.
OpenAI sottolinea come, in passato, l’Europa abbia dato grande risalto alla regolamentazione, ma adesso sia necessario un cambio di passo per consentire agli innovatori europei di esprimere appieno il proprio potenziale e contribuire attivamente allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Il contesto europeo e il ruolo di Bruxelles
Bruxelles ospita la Commissione europea, il Consiglio dell’Unione europea e il Consiglio europeo, che saranno direttamente coinvolti nella valutazione e nell’implementazione del codice di buone pratiche per l’IA.
OpenAI, fondata nel 2015 a San Francisco e riconosciuta per il suo approccio innovativo all’intelligenza artificiale, mira così a consolidare un rapporto di collaborazione con le autorità europee, rispettando standard etici e normativi condivisi, per promuovere uno sviluppo dell’IA responsabile e vantaggioso per tutta la società.






