Roma, 11 settembre 2025 – Sono già tangibili i primi effetti delle misure anti-spoofing introdotte in Italia a partire dal 19 agosto scorso, in attuazione del Regolamento Agcom. Lo spoofing è una tecnica fraudolenta che consiste nella manipolazione dell’informazione relativa all’identità del chiamante (CLI), facendo apparire sul display del destinatario un numero falso, spesso per mascherare la reale origine della chiamata e ingannare l’utente.
Blocco di 43 milioni di chiamate fraudolente in poco più di tre settimane
Secondo dati parziali forniti dagli operatori telefonici, nel periodo immediatamente successivo all’entrata in vigore del blocco, sono state filtrate circa 43 milioni di chiamate riconosciute come spoofing, pari a una media di 1,3 milioni di telefonate al giorno. Si tratta di una percentuale significativa, che rappresenta il 5,74% del totale delle chiamate ricevute dagli italiani in questo lasso di tempo. Nei primi giorni di attuazione, il fenomeno aveva toccato punte fino al 60% del traffico.
La misura ha portato a una riduzione strutturale dei tentativi di spoofing, soprattutto sulle chiamate provenienti dall’estero con numerazioni di rete fissa italiane, che rappresentano ancora la maggior parte dei casi segnalati. I dati mostrano inoltre una fluttuazione settimanale, con un calo netto delle chiamate fraudolente durante i fine settimana e nel periodo di ferie estive, in particolare attorno a Ferragosto.
Prossimi passi: estensione del blocco anche ai numeri mobili
Il blocco attuale riguarda principalmente le chiamate con CLI di rete fissa italiana che partono da reti estere, una forma di spoofing relativamente più semplice da identificare e bloccare. Entro il 19 novembre è previsto un secondo filtro più sofisticato, che interesserà anche le chiamate con numerazioni mobili italiane. Questo passaggio è più complesso perché occorre distinguere tra chiamate legittime in roaming e quelle fraudolente, per evitare di bloccare utenti regolari. Gli operatori stanno quindi sviluppando un sistema di verifica collaborativo a livello internazionale per individuare e bloccare automaticamente le chiamate sospette.
Queste misure si inseriscono in un più ampio quadro di azione dell’Agcom, che dal 2023 aveva avviato un tavolo tecnico con gli operatori per contrastare il fenomeno dello spoofing, spesso utilizzato per truffe ai danni degli utenti, come nel caso della recente diffida a Sky Italia per pratiche irregolari nel teleselling.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni conferma così l’impegno nel tutelare i consumatori e nel contrastare le telefonate indesiderate e fraudolente, con strumenti tecnici e regolamentari sempre più efficaci.






