Un nuovo strumento digitale è pronto a entrare nella vita di molti giovani italiani: si chiama Appli ed è l’assistente virtuale promosso dal Ministero del Lavoro per aiutare i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet. Il servizio, completamente gratuito, sarà attivo da settembre e si potrà accedere tramite un link fornito dai Centri per l’impiego, anche da smartphone.
Appli, un coach virtuale a misura di ragazzo
Appli si presenta con un approccio semplice e accogliente: “Ciao, sono Appli, il tuo coach virtuale. Sono qui per aiutarti a trovare il tuo posto nel mondo del lavoro e a definire un percorso su misura per te”. Il cuore dell’iniziativa è una chat conversazionale basata su intelligenza artificiale generativa, capace di comprendere bisogni e aspirazioni degli utenti, adattandosi al loro stile comunicativo. Appli è disponibile in sei lingue e accompagna il giovane in un percorso che va dall’analisi delle proprie competenze e interessi, alla ricerca di opportunità formative e lavorative, fino alla redazione del curriculum e alla simulazione di colloqui. Sono previsti anche moduli di micro-apprendimento online e strumenti per chi desidera avviare un’attività autonoma.
Le interazioni con Appli
“Questa è una chat in cui puoi condividere solo ciò che vuoi, senza obblighi. Se preferisci non rispondere a una domanda, basta dirlo e andremo avanti”, chiarisce Appli in uno dei suoi messaggi iniziali, offrendo un contesto rassicurante e non giudicante. Una simulazione presentata dal Ministero racconta l’interazione tra la chatbox e una giovane utente di nome Ginevra, diplomata al liceo scientifico nel 2017, con esperienze estive da commessa, cameriera e barista. “Non sono lavori che mi sono piaciuti molto. Vorrei trovare un lavoro stabile e appagante”, confida la ragazza. “Hai idee chiare su cosa non vuoi, ed è già un buon punto di partenza”, risponde Appli. Dopo aver espresso un interesse per l’area sanitaria e aver indicato di vivere nel Lazio, l’assistente le propone diverse opzioni. Ginevra si orienta verso il ruolo di operatrice sociosanitaria e chiede aiuto per trovare un corso. In seguito, utilizza il servizio per aggiornare il curriculum, scrivere una lettera di presentazione e simulare un colloquio. Secondo il Ministero, Appli instaura con l’utente una relazione personale e continuativa: più la conversazione prosegue, più il coach digitale è in grado di offrire suggerimenti mirati. Durante la fase di sperimentazione, ogni utente ha interagito in media per 44 minuti, distribuiti su 3,5 giorni—a testimonianza di un coinvolgimento elevato per una piattaforma virtuale.
Fava (Inps): “Così riduciamo il divario con le istituzioni”
A sottolineare l’importanza dell’iniziativa è anche il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, che in un messaggio ha definito Appli un “vero e proprio coach virtuale capace di parlare il linguaggio degli utenti”, sottolineando come questo possa contribuire a colmare non solo il divario tecnologico, ma anche quello di fiducia tra le istituzioni e i cittadini, in particolare le nuove generazioni. La piattaforma già attiva per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), sarà infatti arricchita da questo strumento. Fava ha infine ringraziato la ministra Calderone per aver scelto l’Inps come partner nell’integrazione di Appli all’interno delle infrastrutture digitali dell’istituto, esprimendo l’auspicio che possa dare nuovo slancio anche ai progetti rivolti ai più giovani.






