Belluno, 16 ottobre 2025 – La startup bellunese Amuseapp ha annunciato la chiusura di un round di investimento pre-seed da 350mila euro, un risultato significativo che conferma l’interesse crescente verso soluzioni innovative nell’ambito culturale supportate dall’intelligenza artificiale.
Tecnologia AI e accessibilità culturale
Fondata nel 2024 da Marco Da Rin Zanco, Michele Da Rold e Alberto Nalin, Amuseapp si propone di rivoluzionare l’esperienza nei luoghi della cultura, rendendola più accessibile e personalizzata. La piattaforma si basa su “Amuseagent”, un agente di intelligenza artificiale che elabora materiali di partenza come testi, pubblicazioni o conferenze, trasformandoli in itinerari multilingue e su misura per vari tipi di visitatori, inclusi bambini, esperti e persone con disabilità.
L’utilizzo di tecnologie AI consente di ridurre del 90% il tempo necessario per la produzione dei contenuti, con traduzioni automatiche in 47 lingue garantite al 100% di accuratezza. Il modello operativo elimina i costi fissi per i musei, che possono monetizzare tramite la vendita delle audioguide digitali o donazioni, condividendo i ricavi con la piattaforma.
L’espansione di Amuseapp
Attualmente, Amuseapp è la guida ufficiale del Palazzo Ducale di Venezia, uno dei musei più visitati in Italia con oltre un milione di ingressi annuali, e conta circa 70 luoghi culturali aderenti in tutto il territorio nazionale. La piattaforma ha superato i 500.000 utenti complessivi, confermando la validità e l’apprezzamento delle sue soluzioni.
I fondi raccolti saranno impiegati per potenziare la tecnologia e consolidare il modello in Italia, con l’obiettivo di espandersi a livello internazionale e posizionarsi come player globale nell’innovazione culturale e nell’accessibilità dei patrimoni artistici.
Al round di investimento hanno partecipato numerosi business angel e investitori privati di rilievo, tra cui Paolo Tramonti (Bios Line), Francesco Tarantino, Lucio Gomiero e la famiglia Nocivelli (Gruppo Epta), oltre a figure istituzionali come Federico D’Incà, ex ministro del Governo Draghi e advisor della startup.






