Amazon entra ufficialmente nella competizione per la connettività satellitare globale, annunciando progressi significativi nel suo ambizioso progetto Leo, che mira a sfidare la leadership di Starlink, la rete satellitare di SpaceX. Con una costellazione di oltre 3.200 satelliti in orbita terrestre bassa e terminali innovativi, Amazon si propone di fornire internet ad alta velocità anche nelle aree più remote del pianeta.
Il progetto Amazon Leo: tecnologia e innovazione per il web globale
Il servizio satellitare di Amazon, denominato Amazon Kuiper, prevede l’impiego di una vasta rete di satelliti posizionati a un’altitudine compresa tra 300 e 1.000 km, sfruttando l’orbita terrestre bassa (LEO) per garantire basse latenze e velocità elevate. Dopo il primo lancio di 27 satelliti effettuato con successo a Cape Canaveral lo scorso anno, Amazon ha già accumulato più di 150 unità in orbita e continua a sviluppare la sua infrastruttura con una produzione satellite tra le più avanzate al mondo.

I terminali Kuiper sono progettati per essere accessibili e multifunzionali: tre modelli differenziati per dimensioni e prestazioni offrono connessioni da 100 Mbps fino a 1 Gbps, capaci di competere con le offerte di fibra ottica tradizionale. Il modello più compatto, portatile e leggero, è ideale per dispositivi IoT o per utenti in mobilità, mentre il più potente è indirizzato a clienti business e istituzionali. Tutti i ricevitori integrano il chip “Prometheus”, sviluppato da Amazon per gestire simultaneamente molteplici connessioni con efficienza paragonabile alle reti 5G.
La sfida a Starlink e i piani di espansione
Amazon dichiara di voler offrire il proprio servizio a prezzi competitivi rispetto a Starlink, attualmente leader nella fornitura di internet satellitare con oltre 8.000 satelliti in orbita e una base clienti in continua espansione. Mentre il piano tariffario di Starlink si attesta tra i 50 e i 70 euro al mese in Italia, Amazon punta a ridurre i costi di produzione dei terminali sotto i 500 dollari, favorendo così una maggiore diffusione globale.
L’obiettivo dichiarato è quello di lanciare un totale di più di 3.200 satelliti entro i prossimi anni, utilizzando vettori di United Launch Alliance, Arianespace e Blue Origin, quest’ultima anch’essa parte dell’impero di Jeff Bezos. La rete Kuiper dovrebbe entrare in piena operatività entro la fine del 2025, offrendo una copertura globale con bassa latenza e alta affidabilità.
Nel frattempo, Starlink continua a espandere la sua costellazione, con oltre 8.000 satelliti attivi e una diffusione del servizio che abbraccia più di 150 paesi, consolidando la sua posizione di riferimento nel mercato. La concorrenza tra queste due realtà non solo stimola l’innovazione tecnologica nel settore, ma rappresenta anche una concreta opportunità per colmare il divario digitale mondiale, portando la connettività nelle zone più isolate e meno servite del pianeta.




