Seattle, 22 ottobre 2025 – Nel corso degli ultimi vent’anni, Amazon ha rivoluzionato il mercato del lavoro globale, con una crescita esponenziale del numero di dipendenti. Solo negli Stati Uniti, dal 2018, la forza lavoro dell’azienda fondata da Jeff Bezos è triplicata, raggiungendo oggi circa 1,55 milioni di persone, di cui 950.000 solo negli States. Tuttavia, l’innovazione tecnologica e l’automazione spinta stanno modificando profondamente il modello occupazionale del colosso dell’e-commerce, con un impatto significativo su centinaia di migliaia di lavoratori.
L’automazione crescente nei magazzini Amazon
Nonostante l’espansione del personale, molte delle attività nei grandi centri logistici non prevedono più un diretto contatto umano con la merce. L’introduzione di robot e sistemi di intelligenza artificiale ha infatti progressivamente ridotto la necessità di manodopera umana in compiti ripetitivi e fisicamente gravosi, come lo spostamento di merci all’interno di magazzini. Questi sistemi rendono l’intera catena di distribuzione più efficiente e sicura, con velocità di processo e precisione difficilmente eguagliabili dall’uomo.

Fino al 2024, Amazon si era impegnata a comunicare un’immagine positiva dell’automazione, sottolineando come essa non avrebbe compromesso la crescita occupazionale. In Europa, nonostante l’automazione, l’azienda ha assunto 50.000 nuovi dipendenti negli ultimi cinque anni, anche se la spinta della pandemia ha contribuito a questo aumento. Tuttavia, le recenti rivelazioni indicano un cambio di rotta che preoccupa profondamente il mondo del lavoro.
Il piano di sostituzione massiccia: oltre 600mila posti a rischio
Durante l’evento annuale Delivering the Future a San Francisco, Amazon ha presentato le sue tecnologie più avanzate, ma in parallelo il New York Times ha pubblicato documenti interni che svelano un piano aziendale per sostituire oltre 600.000 dipendenti con robot entro il 2033. L’obiettivo dichiarato è quello di raddoppiare la quantità di prodotti venduti e consegnati, automatizzando fino al 75% delle operazioni complessive.
Questa strategia prevede che già entro il 2027 saranno tagliati circa 160.000 posti di lavoro, consentendo ad Amazon di risparmiare fino a 12,6 miliardi di dollari entro quella data. Il risparmio si tradurrebbe in circa trenta centesimi per ogni prodotto consegnato, un vantaggio competitivo significativo in un mercato sempre più agguerrito.
Amazon è consapevole delle critiche e delle preoccupazioni legate alla sostituzione umana con i robot. Per questo motivo, ha adottato una comunicazione più attenta, evitando espressioni come “automazione” o “intelligenza artificiale” a favore di termini più soft come “tecnologia avanzata” e “cobot”, ovvero robot collaborativi che lavorano fianco a fianco con l’uomo. L’azienda ha inoltre pianificato iniziative di dialogo con le comunità colpite da riduzioni di personale, tentando di arginare gli effetti negativi di questa trasformazione.
Replicando al New York Times, Kelly Nantel (una portavoce di Amazon) ha evidenziato come il documento entrato in possesso del quotidiano statunitense rispecchia la visione di un solo gruppo all’interno dell’azienda e che sono previste per le prossime festività natalizie 250mila assunzioni. Quante diverranno permanenti? Non è dato saperlo.





