In occasione del torneo Atp di Halle, uno degli appuntamenti più attesi della stagione tennistica su erba, Jannik Sinner si prepara ad affrontare un avversario che, nonostante una carriera iniziata in ritardo rispetto agli standard odierni, rappresenta un ostacolo di tutto rispetto: Yannick Hanfmann. Il tennista tedesco, nato a Karlsruhe il 13 novembre 1991, ha saputo costruirsi una solida carriera, raggiungendo il suo miglior ranking ATP nel 2023, quando si è posizionato al 45º posto in singolare.
La carriera di Yannick Hanfmann: una crescita tardiva ma costante
Yannick Hanfmann ha intrapreso la carriera professionistica dopo aver completato gli studi universitari negli Stati Uniti, un percorso insolito per un tennista di alto livello. Laureatosi in Relazioni Internazionali presso la University of Southern California (USC) nel 2015, ha giocato nel circuito NCAA contribuendo a conquistare due titoli per la sua università. Questa scelta di privilegiare prima l’istruzione gli ha fatto iniziare la carriera professionale a 24 anni, un’età considerata “tarda” nel tennis moderno.
Nel circuito professionistico, Hanfmann ha ottenuto importanti risultati nei tornei Challenger, vincendone sei in singolare e due in doppio, e ha raggiunto due finali ATP, rispettivamente allo Swiss Open di Gstaad nel 2017 e all’Austrian Open nel 2020. Sebbene non sia ancora riuscito a conquistare un titolo ATP in singolare, la sua esperienza e il suo talento gli hanno permesso di stabilizzarsi nelle prime 50 posizioni del ranking mondiale.
Nel 2024, ha raggiunto la semifinale nel tabellone di doppio agli Australian Open, spingendosi fino all’81º posto nel ranking ATP di specialità. Il debutto in Coppa Davis risale al 2017, anno in cui ha iniziato a rappresentare la Germania nelle competizioni a squadre.
Le caratteristiche tecniche e la personalità di Hanfmann
Con un’altezza di 193 cm e un peso di 86 kg, Hanfmann si distingue per un servizio potente e preciso, uno dei suoi colpi migliori e che rappresenta il suo punto di forza sul campo. La sua carriera, però, è stata segnata anche da una sfida personale importante: sin dalla nascita, soffre di ipoacusia bilaterale, una condizione che ha richiesto per anni l’uso di apparecchi acustici. Attualmente non necessita più di questi dispositivi, ma durante le partite gli arbitri si premurano di chiamare i punti a voce alta per agevolarlo, dimostrando grande attenzione e rispetto verso il suo problema.
Hanfmann ha raccontato in passato di aver affrontato con crescente consapevolezza le difficoltà del circuito, passando da un approccio incerto nei confronti dei top player a una maggiore sicurezza nei propri mezzi, sentendosi ormai pericoloso per tutti.
Dal punto di vista umano, è figlio di Stephen, medico, e Karin, insegnante, e ha una sorella ballerina televisiva. Il suo interesse per la politica e per il mondo animale è noto: ha espresso il desiderio di impegnarsi in prima persona, una volta raggiunta una stabilità economica, con la Cheetah Outreach, un’organizzazione sudafricana impegnata nella protezione dei ghepardi in via di estinzione.
I precedenti e la sfida imminente con Jannik Sinner a Wimbledon
Nonostante le differenze di classifica – tra Sinner e Hanfmann ci sono oltre 110 posizioni – il tedesco si è dimostrato avversario temibile, soprattutto su superfici come l’erba, dove il suo servizio può fare la differenza. Lo scorso anno, Hanfmann ha raggiunto i quarti di finale agli Internazionali BNL d’Italia, fermandosi solo davanti a Daniil Medvedev, futuro vincitore del torneo.
Nel 2023, ha ottenuto risultati di rilievo, tra cui la semifinale ai Mallorca Championships, dove ha battuto giocatori di alto livello come Stefanos Tsitsipas, numero 5 del mondo, e nei quarti di finale agli Internazionali d’Italia, eliminando Taylor Fritz e Andrej Rublëv. Questi successi gli hanno permesso di migliorare il suo best ranking, entrando per la prima volta nella top 50.
Sul cemento e sulla terra battuta ha mostrato una certa regolarità, ma è sull’erba che si sente più a suo agio, come dimostra la semifinale raggiunta a Maiorca e la finale nel doppio ad Halle nel 2024, dove ha affrontato giocatori italiani come Simone Bolelli e Andrea Vavassori.
Il match contro Jannik Sinner rappresenta per Hanfmann un ulteriore banco di prova, soprattutto perché il giovane azzurro è considerato uno dei talenti più promettenti del circuito. La sfida si giocherà sul centrale di Wimbledon, dove entrambi cercheranno di imporre il proprio gioco. Sinner, noto per la sua potenza e agilità, dovrà prestare particolare attenzione al servizio e alla solidità da fondo di Hanfmann, che ha dimostrato di saper gestire con intelligenza le fasi cruciali degli incontri.
Una carriera contraddistinta da determinazione e impegno
Dal suo esordio nel circuito ITF nel 2008 fino ad oggi, Hanfmann ha costruito una carriera solida, fatta di sacrifici e progressi costanti. I suoi titoli Challenger in singolare e doppio, così come la presenza nelle fasi finali di tornei ATP, testimoniano la sua tenacia.
La sua esperienza universitaria negli Stati Uniti e la laurea in Relazioni Internazionali lo distinguono da molti colleghi, riflettendo un percorso di vita equilibrato e multidimensionale. Questa formazione gli ha probabilmente conferito anche un approccio mentale più maturo e riflessivo, qualità fondamentali nel mondo competitivo del tennis professionistico.
Il suo sogno iniziale di diventare un giocatore NBA, ispirato da Kobe Bryant, è stato sostituito dalla passione per il tennis, dove oggi si ritrova a competere ai massimi livelli, affrontando sfide importanti come quella contro Jannik Sinner a Wimbledon.
In campo, Yannick Hanfmann si presenta come un giocatore esperto, capace di sfruttare la propria altezza e un servizio potente per mettere in difficoltà avversari di alto calibro. Il match odierno sarà un ulteriore test per dimostrare la sua capacità di imporsi in un torneo prestigioso come Wimbledon.






