Londra, 29 giugno 2025 – In occasione del media day di Wimbledon 2025, il numero uno del mondo Jannik Sinner ha voluto condividere con la stampa un parallelo molto significativo tra la sua recente scelta di separarsi dal preparatore atletico Marco Panichi e dal fisioterapista Ulises Badio e l’esperienza lavorativa del padre Hanspeter, chef di professione. Un racconto che va oltre il semplice legame familiare, per toccare il cuore del concetto di squadra e collaborazione, valori che accompagnano il campione azzurro sin dall’infanzia.
Hanspeter Sinner, il padre di Jannik: un esempio di tenacia e valori montani
Pur non provenendo dal mondo dello sport professionistico, Hanspeter Sinner ha avuto un ruolo determinante nella formazione umana e sportiva di suo figlio Jannik. Cuoco in un rifugio alpino, ha trasmesso al futuro campione valori fondamentali come la tenacia, la pazienza e il senso del dovere, maturati in un ambiente montano fatto di ritmi rigorosi e contatto autentico con la natura.
Il sostegno di Hanspeter non è mai mancato, soprattutto nei primi passi di Jannik nel tennis: una presenza discreta ma costante, capace di unire la solidità del lavoro quotidiano a un affetto profondo. La sua figura ha rappresentato un punto di riferimento imprescindibile nei momenti di difficoltà, contribuendo a forgiare la resilienza e l’equilibrio che contraddistinguono oggi l’atleta altoatesino.
La storia della famiglia Sinner conferma come, dietro ai traguardi dei grandi sportivi, si celino spesso fondamenta solide fatte di sacrificio, umiltà e valori familiari. È anche grazie a queste radici che Jannik ha saputo affermarsi nel tennis internazionale, senza mai perdere il legame con la propria identità.
L’importanza del lavoro di squadra: l’esempio del padre chef
Jannik Sinner ha spiegato come la decisione di interrompere la collaborazione con alcuni membri del suo staff tecnico sia nata da una riflessione sul lavoro di squadra, ispirata al modello di lavoro del padre Hanspeter, cuoco di grande esperienza. “In cucina bisogna andare d’accordo con le persone per lavorare assieme”, ha sottolineato il tennista italiano durante la conferenza stampa, evidenziando che in una brigata di cucina ogni elemento deve muoversi all’unisono, come un meccanismo perfetto. Non c’è spazio per protagonismi individuali: solo la sinergia tra i componenti può garantire il successo della squadra.
Hanspeter Sinner, che ha lavorato per oltre vent’anni al Rifugio Fondovalle in Val Fiscalina come chef, insieme alla moglie Siglinde che svolgeva il ruolo di cameriera, è stato un punto di riferimento per la comunità locale e per i giovani cuochi della zona. Questo ambiente di lavoro, caratterizzato da sobrietà, dedizione e collaborazione, ha rappresentato per Jannik un modello di vita e un insegnamento fondamentale, che lo accompagna nei momenti più impegnativi della sua carriera sportiva.
La famiglia Sinner: radici solide e libertà di scelta
La famiglia di Jannik Sinner ha sempre privilegiato un approccio equilibrato alla crescita del giovane campione, evitando pressioni eccessive o aspettative esasperate. I genitori hanno insegnato a Jannik non solo la costanza e la pazienza, ma soprattutto il valore della libertà di pensiero e di scelta. Questa filosofia ha permesso al campione italiano di prendere decisioni importanti per la sua carriera, come la separazione dal primo allenatore Riccardo Piatti, dimostrando maturità e autonomia.
Un episodio emblematico del concetto di squadra con cui è cresciuto Sinner risale ai suoi dieci anni, quando giocava a calcio nella squadra locale di Sesto Pusteria, allenata dal padre Hanspeter. Dopo aver segnato un gol da solo, senza passare la palla ai compagni, il padre lo sostituì subito in campo, impartendogli una lezione chiara e fondamentale: “la squadra è più importante di te”. Questo insegnamento ha forgiato in Jannik uno spirito di gruppo che si riflette ora nelle sue scelte professionali.
Jannik Sinner: il percorso verso l’eccellenza
Nato a San Candido il 16 agosto 2001, Sinner è considerato uno dei più grandi tennisti italiani di sempre e una delle stelle più luminose della sua generazione. Dal 10 giugno 2024, è il primo italiano e il 29º tennista al mondo a raggiungere la prima posizione del ranking ATP in singolare. Con un palmarès che conta 19 titoli del circuito maggiore, inclusi tre tornei del Grande Slam, quattro Masters 1000 e un ATP Finals, Sinner è il tennista italiano più vincente della storia.
Cresciuto in una famiglia madrelingua tedesca a Sesto Pusteria, Jannik ha iniziato a praticare sport fin da piccolo, alternando sci e tennis. La decisione di dedicarsi esclusivamente al tennis è maturata a 13 anni e mezzo, quando ha scelto di concentrare le sue energie in uno sport che gli permetteva di esprimere al meglio il suo talento e la sua mentalità competitiva.
L’influenza della famiglia e il rispetto per il lavoro sono stati elementi chiave nel suo sviluppo personale e professionale. Il padre, ora parte dello staff tecnico di Jannik, e la madre, che gestisce la casa vacanza “Haus Sinner” a Sesto Pusteria, rappresentano per lui un punto di riferimento stabile e un esempio di vita semplice ma intensa.
Lo stile di vita montano e laborioso del nucleo familiare, unito alla capacità di scegliere liberamente il proprio percorso, hanno contribuito a formare un campione che non solo eccelle sul campo da tennis, ma che ha anche una profonda consapevolezza del valore della squadra, del lavoro condiviso e della collaborazione.






