Jannik Sinner arriva a Cincinnati con il morale alto e tanta fiducia, forte dell’energia raccolta sui prati di Wimbledon. Il campione altoatesino ha parlato ai media nella giornata di apertura del Masters 1000 statunitense, tappa cruciale della stagione sul cemento che porta dritta agli US Open. Ecco le sue parole.
La vittoria a Wimbledon e la rivincita dopo il Roland Garros: le parole di Sinner a Cincinnati
Durante il media day, Sinner ha ripercorso le emozioni vissute nelle ultime settimane: “Tornare in campo e riuscire a esprimere questo livello di gioco dopo quanto accaduto al Roland Garros mi ha sorpreso, in parte, anche personalmente”, ha dichiarato il numero uno azzurro, facendo riferimento alla finale persa a Parigi.
“Dopo Wimbledon ho deciso di prendermi un po’ di tempo per stare con la mia famiglia e i miei amici. Era importante ricaricare le energie con le persone a cui tengo di più”.
La pausa è stata utile non solo dal punto di vista mentale, ma anche fisico. Sinner ha raccontato di aver calibrato con attenzione il lavoro in vista della stagione americana, una delle più esigenti dell’anno per i tennisti.
Le condizioni del gomito
E proprio parlando delle sue condizioni, ha rassicurato tutti sull’utilizzo del manicotto al braccio destro durante l’allenamento mattutino: “Il gomito sta bene. È la prima volta che metto la manica qui, ma l’avevo già usata a Wimbledon e mi piace la sensazione. Mi dà più stabilità all’impatto con la palla”.
Il nuovo format di due settimane e il commento su Umberto Ferrara
Durante il media day di Cincinnati, Jannik Sinner ha affrontato anche il tema del nuovo format dei Masters 1000, ormai estesi su due settimane con tabelloni a 96 giocatori. Un cambiamento che ha suscitato reazioni contrastanti tra i tennisti, e che il numero uno italiano ha commentato con la consueta lucidità.
“Ormai ci sono tanti tornei con il draw a 96, il torneo diventa lungo”, ha osservato Sinner. “Ma allo stesso tempo non possiamo controllare tutto. Per i tifosi è bello, perché possono godersi due weekend di buon tennis, e questo è importante”. Tuttavia, quando gli viene chiesto se avrebbe una preferenza personale, non ha esitazioni: “Se mi chiedi se preferisco un torneo di una settimana… sì, come quello di Monte Carlo per esempio, lo preferisco. Però va bene così”.
Una risposta diplomatica, che mostra il desiderio di adattarsi senza polemiche, pur lasciando trasparire la preferenza per una formula più snella, sia dal punto di vista fisico che organizzativo.
Non è mancata poi una domanda sul ritorno nello staff tecnico di Umberto Ferrara, preparatore atletico che aveva già collaborato con Sinner in passato – fino al caso Clostebol – e che è stato recentemente reintegrato nel team. Su questo punto, però, l’altoatesino ha preferito non aggiungere dettagli: “Penso che abbiamo già detto tutto nel comunicato ufficiale, non c’è altro da aggiungere”.
Con la consueta tranquillità e determinazione, Sinner si prepara dunque ad affrontare il cemento nordamericano. L’obiettivo è chiaro: continuare il percorso di crescita e confermarsi protagonista anche in questa seconda parte di stagione.






