Tokyo, 14 settembre 2025 – Prosegue con qualche delusione la prima fase dei Campionati del mondo di atletica leggera in corso allo Stadio nazionale del Giappone a Tokyo. Nella giornata odierna arriva l’eliminazione di uno dei protagonisti attesi del salto in alto, il campione olimpico italiano Gianmarco Tamberi, che non è riuscito a superare le qualificazioni.
Tamberi fuori nel salto in alto
Il saltatore azzurro, approdato a Tokyo non nelle migliori condizioni fisiche, ha fallito tre tentativi consecutivi alla quota di 2.21 metri, non riuscendo così a qualificarsi per la finale della specialità. Una battuta d’arresto significativa per il campione olimpico, che ha dovuto salutare prematuramente la rassegna iridata, in una competizione che riunisce i migliori atleti del mondo ogni due anni. I Campionati del mondo di atletica leggera 2025 rappresentano la ventesima edizione della manifestazione organizzata dalla World Athletics e si tengono a Tokyo fino al 21 settembre.
Niente da fare nemmeno per altri due dei quattro azzurri in gara, Manuel Lando e Stefano Sottile. Continua invece Matteo Sioli, cha ha superato la misura di 2.21.
Tamberi: “Oggi ho deluso, mi spiace”
Tamberi ha espresso tutta la sua frustrazione dopo l’eliminazione dalla gara di salto in alto ai Mondiali di atletica di Tokyo. “Mi dispiace. Le sensazioni erano buone, pensavo di poter saltare almeno 2,30, ma ho ottenuto un risultato pietoso”, ha dichiarato a caldo l’atleta italiano.
Tamberi ha raccontato anche il peso emotivo di questa prestazione: “Ho chiuso la stagione passata senza motivazione, avrei voluto una quarta prova per tentare ancora. So che i momenti difficili possono servire a ripartire, ma fa comunque male”. L’atleta ha dichiarato di sentirsi pronto a tornare a casa dalla sua famiglia, che lo aiuterà a superare questo momento: “Vorrei tornare dalle mie donne, che mi faranno passare questo brutto stato. Mi sento uno schifo”.
Nonostante le condizioni fisiche non ottimali, Tamberi aveva fiducia nelle proprie capacità: “Mi sono presentato con condizioni tutt’altro che buone, ma sapevo di poter saltare oltre i 2,30, altrimenti non avrei lasciato in Italia la mia bambina di 20 giorni”. Un risultato deludente che però, nelle sue parole, rappresenta anche uno stimolo per ripartire e ritrovare motivazione.
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