Cincinnati, 13 agosto 2025 – Jannik Sinner continua a consolidare la sua posizione tra i più grandi tennisti di sempre. Con un percorso già ricco di successi, il 23enne di San Candido ha raggiunto vette senza precedenti nel tennis internazionale e sta lavorando con il suo team tecnico per affinare ogni dettaglio del suo gioco. In un’intervista esclusiva al sito dell’ATP, Darren Cahill, coach australiano di Sinner dal 2022 insieme a Simone Vagnozzi, ha fatto luce sul processo di crescita e sulle strategie adottate per migliorare il campione italiano.
Sinner e il lavoro sul servizio: un elemento chiave
Secondo Cahill, uno dei primi aspetti su cui si è concentrato al momento di diventare coach di Sinner è stato il miglioramento del servizio. “Gli ho detto subito: ‘Il servizio deve migliorare. Sei alto un metro e novanta e sei un ragazzo forte’”, ha spiegato Cahill. “Devi riuscire a imprimere più velocità alla prima di servizio e a darle una direzione migliore. In questo modo inizi a vincere punti gratuiti, altrimenti devi faticare molto di più per conquistare ogni punto”.
Questa attenzione al servizio si è rivelata fondamentale per Sinner, che grazie a questa evoluzione tecnica ha potuto ampliare il proprio arsenale e aumentare la pressione sugli avversari durante i match importanti.
Cahill ha inoltre sottolineato il carattere agonistico di Sinner: “Poi le sue domande sono arrivate, una dopo l’altra… È tipico di lui. Vuole competere. È un animale da competizione. Stiamo assistendo a un livello di tennis incredibile in questo momento, con Carlos Alcaraz e Jannik”. Il giovane talento italiano è noto per la sua tenacia e la voglia di migliorarsi costantemente, elementi che lo hanno portato a confrontarsi ai massimi livelli del tennis mondiale, con rivali come Carlos Alcaraz.
Sinner, l’orgoglio dei coach
Darren Cahill si è espresso anche sul proprio orgoglio nell’allenare un campione di questo calibro. “Siamo così orgogliosi come allenatori perché tutto il lavoro svolto negli ultimi tre anni alla fine si riflette in una partita importante, in un torneo importante, permettendogli di arrivare fino in fondo e vincere. Non bastano quattro o cinque giorni per apportare grandi cambiamenti in un giocatore. È la combinazione di un anno o due in cui lo spingiamo giorno dopo giorno e ci assicuriamo di continuare a lavorare su questi aspetti”.




