Nino Benvenuti, icona dello sport italiano, campione del mondo nei pesi medi di pugilato e vincitore della medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Roma 1960, è deceduto. La triste notizia è stata confermata da fonti nel settore sportivo
Oggi, 20 maggio 2025, l’Italia è in lutto per la scomparsa di Nino Benvenuti, una delle figure più emblematiche della storia del pugilato italiano. Il leggendario pugile, nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938, è deceduto a Roma all’età di 87 anni. Era malato da tempo. La notizia della sua dipartita è stata confermata da fonti vicine all’ex campione, noto non solo per le sue imprese sul ring, ma anche per il suo carisma e il suo impegno nel mondo dello sport.
La carriera di Nino Benvenuti
Benvenuti è stato un autentico simbolo dello sport italiano, con una carriera che ha brillato innumerevoli volte sia a livello dilettantistico che professionistico. La sua ascesa nel pugilato è iniziata in giovane età, quando a soli tredici anni ha iniziato a combattere in una piccola palestra a Isola d’Istria. È diventato campione olimpico nei pesi welter ai Giochi di Roma del 1960, un trionfo che ha segnato l’inizio della sua straordinaria carriera.
Nel corso della sua carriera professionistica, Benvenuti ha conquistato il titolo mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970, diventando il primo pugile italiano a vincere titoli mondiali in due categorie di peso: sia nei pesi medi che nei superwelter. Le sue vittorie contro avversari di calibro internazionale come Emile Griffith e Carlos Monzón sono diventate parte della leggenda del pugilato. Nel 1968, è stato anche insignito del titolo di “Fighter of the Year”, un riconoscimento che solo pochi pugili al mondo possono vantare.
Un’icona oltre il ring
Oltre ai successi sportivi, Benvenuti ha avuto un ruolo attivo nel mondo della comunicazione e della cultura. Dopo il ritiro, ha intrapreso una carriera come commentatore sportivo, portando la sua esperienza e passione per il pugilato nelle case di milioni di italiani. La sua autobiografia, pubblicata nel 2013, ha offerto uno sguardo intimo sulla sua vita, le sue sfide e le sue vittorie, rendendolo un’icona anche al di fuori del ring.
La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di emozione e tributi da parte di sportivi, fan e istituzioni. La Federazione Pugilistica Italiana ha espresso la sua profonda tristezza, sottolineando come Benvenuti abbia ispirato generazioni di atleti. La sua eredità vivrà per sempre non solo nei cuori degli appassionati di pugilato, ma anche nella storia dello sport italiano.