Roma, 4 settembre 2025 – Un grave inconveniente ha colpito la nazionale francese femminile di pugilato, costringendo la squadra a rinunciare alla partecipazione ai Campionati Mondiali di pugilato femminile, in corso a Liverpool dal 4 al 14 settembre. La causa risiede nell’assenza di presentazione tempestiva dei risultati dei test di genere richiesti dalla nuova federazione internazionale, la World Boxing, che ha introdotto l’obbligo di tali esami a partire da fine maggio 2025.
Il caos dei test di genere nel pugilato
La federazione francese ha espresso sgomento e indignazione per la decisione di escludere la squadra femminile dai mondiali. L’obbligo dei test di genere, già oggetto di controversie lo scorso anno ai Giochi di Parigi 2024 – dove vennero sollevati dubbi sulla femminilità delle pugili algerina Imane Khelif e taiwanese Lin Yu-ting, entrambe assenti a Liverpool – ha trovato in Francia un ostacolo normativo: infatti, in territorio francese i test di genere sono vietati e per questo motivo la squadra ha potuto sottoporvisi soltanto all’arrivo in Gran Bretagna.
La federazione transalpina ha incaricato un laboratorio accreditato dalla World Boxing, con la promessa che i risultati sarebbero arrivati nei tempi richiesti. Tuttavia, “nonostante le ripetute garanzie, il laboratorio non è stato in grado di fornire i risultati in tempo”, ha spiegato la federazione. Questa situazione ha causato l’esclusione non solo delle atlete francesi, ma anche di altre pugili in condizioni analoghe.
La rabbia della pugile Maëlys Richol
Lo staff ha sottolineato che il problema non è imputabile alla Federazione francese, la quale si è attivata fin dall’inizio per soddisfare le richieste, affidandosi agli impegni della World Boxing. Tra le deluse, la pugile Maëlys Richol ha dichiarato di provare “frustrazione e rabbia” per essere stata esclusa “non per motivi sportivi, ma a causa di una gestione disastrosa e ingiusta”.






