Singapore, 29 agosto 2025 – Un episodio che ha scosso il rientro in Italia delle nuotatrici azzurre Benedetta Pilato e Chiara Tarantino ha avuto luogo all’aeroporto di Singapore, dove entrambe sono state fermate con l’accusa di furto. Le due atlete, reduci dai Campionati Mondiali di nuoto e da una successiva vacanza a Bali con altre compagne di squadra, si sono trovate coinvolte in una vicenda delicata gestita dalle autorità locali e risolta grazie anche all’intervento della Farnesina.
Il fermo a Singapore e l’accusa di furto nei confronti di Pilato e Tarantino
Il 14 agosto scorso, prima dell’imbarco per l’Italia, le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di Singapore avrebbero ripreso Chiara Tarantino mentre inseriva alcuni oggetti sottratti in un negozio all’interno della borsa di Benedetta Pilato. Le due nuotatrici pugliesi sono state immediatamente fermate dalla Polizia, private del passaporto e trattenute per diverse ore in stato di fermo, con interrogatori e accuse formali di furto. Al loro fianco, durante i controlli, si trovavano anche Anita Bottazzo e Sofia Morini, compagne di squadra e con le quali avevano trascorso la vacanza post-mondiali. Anche queste ultime sono state sottoposte a perquisizioni e interrogatori prima di poter lasciare il Paese.
L’intervento della Farnesina e il rientro in Italia
La situazione si è sbloccata grazie al tempestivo intervento dell’Ambasciata italiana a Singapore e del Ministero degli Esteri, con il ministro Antonio Tajani informato e coinvolto nella gestione della vicenda. Dopo alcune ore di tensione, alle due atlete è stato concesso un permesso speciale per lasciare Singapore e tornare in Italia, accompagnate in hotel in attesa del volo di rientro avvenuto il 20 agosto. Le nuotatrici hanno ricevuto un severo avvertimento a non ripetere simili comportamenti, mentre la Federazione Italiana Nuoto ha sottolineato che l’episodio è avvenuto al di fuori delle attività federali e ha espresso la volontà di valutare con attenzione la vicenda.
Benedetta Pilato, a sua volta, ha voluto chiarire di non aver mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati e ha ringraziato chi l’ha sostenuta con discrezione durante quei momenti difficili. La campionessa italiana, nota per i suoi numerosi titoli e record nei 50 e 100 metri rana, ha definito l’esperienza “profondamente segnante sul piano umano”, ma ha assicurato di tornare a concentrarsi con serenità e determinazione sul suo percorso sportivo. “Traggo grandi insegnamenti sulla prudenza, sulla responsabilità individuale e sul valore delle persone che mi circondano“ ha scritto l’azzurra in un post sui social.
L’episodio ha quindi avuto una rapida conclusione, senza implicazioni legali per le due atlete, ma ha lasciato un’ombra sul rientro in patria dopo un’estate sportivamente intensa.






