Roma, 3 dicembre 2025 – Sul campo del Foro Italico di Roma, allestito come camera ardente per rendere omaggio a Nicola Pietrangeli, è giunto un commosso Adriano Panatta, per un ultimo saluto all’amico e rivale storico del tennis italiano. Pietrangeli, scomparso lo scorso 1° dicembre all’età di 92 anni, è stato uno dei più grandi campioni azzurri di sempre, insignito della dedica di uno dei campi più iconici del Foro Italico.
Il saluto di Adriano Panatta alla camera ardente
Adriano Panatta è arrivato al Foro Italico nel pomeriggio per rendere omaggio a Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano e internazionale. Panatta, a sua volta ex campione e grande protagonista del tennis italiano negli anni Settanta, ha abbracciato i presenti con grande commozione. Successivamente, con un gesto carico di rispetto e affetto, ha posato la mano sulla bara di Pietrangeli e ha mandato idealmente un bacio, un saluto intenso a un uomo che ha segnato la storia del tennis italiano.
La figura di Pietrangeli è stata fondamentale nel mondo del tennis: vincitore di due edizioni del Roland Garros (1959 e 1960), detentore di 67 titoli complessivi e recordman di presenze e vittorie in Coppa Davis con 164 incontri disputati e 120 vittorie, oltre a essere stato capitano della squadra azzurra nella storica vittoria del 1976. La sua carriera ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di tennisti italiani, tra cui proprio Panatta, che negli anni ’70 ha raggiunto la vetta mondiale con la posizione numero 4 nel ranking ATP, e ha contribuito alla prima storica vittoria italiana in Coppa Davis dello stesso 1976.
Il legame tra due campioni e la loro eredità nel tennis italiano
Nicola Pietrangeli, soprannominato “er Francia” per le sue origini tunisine e la conoscenza del francese, ha vissuto a lungo a Roma, dove ha mosso i primi passi nel tennis. Il suo legame con la Capitale e il Foro Italico è stato sancito con la dedica di uno dei campi più prestigiosi del circolo romano a suo nome, nel 2006, un riconoscimento che ha voluto sottolineare il suo ruolo simbolico nel tennis italiano.
Adriano Panatta, cresciuto a Roma e cresciuto sotto la guida dell’allenatore Mario Belardinelli, ha più volte dichiarato il proprio affetto e ammirazione per Pietrangeli, che ha rappresentato un modello sportivo e umano. Il gesto di oggi, nell’ultimo saluto, conferma il rispetto e la riconoscenza di un’intera generazione di atleti verso un campione che ha fatto la storia dello sport italiano.
La cerimonia al Foro Italico è stata anche l’occasione per ricordare pubblicamente una carriera esemplare e per testimoniare il legame profondo tra due figure che hanno contribuito a far crescere il tennis italiano fino a posizionarlo tra i protagonisti mondiali. La presenza di Panatta ha reso ancora più intensa e significativa l’omaggio a Nicola Pietrangeli, campione senza tempo del tennis azzurro.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Pietrangeli, il saluto di Panatta alla camera ardente e il bacio alla bara
