Nuove rivelazioni emergono dal processo a Buenos Aires che coinvolge sette persone accusate della morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020. Fernando Villarejo, direttore dell’unità di terapia intensiva della Clinica Olivos, ha svelato particolari critici sugli ultimi giorni del campione argentino. Ha riferito che Luque vietò l’ingresso ai medici, con la scusa di un presunto alto livello di rischio per Maradona. Villarejo ha anche sollevato preoccupazioni su una sedazione prolungata oltre le 24 ore, evidenziando i gravi rischi associati, e ha criticato la decisione della famiglia di riportarlo a casa senza un’adeguata valutazione clinica.
Nuove rivelazioni sul caso della morte di Diego Armando Maradona stanno emergendo dal processo in corso a Buenos Aires, dove sette persone sono accusate di essere coinvolte nel decesso del leggendario calciatore argentino avvenuto il 25 novembre 2020. Le dichiarazioni di Fernando Villarejo, direttore dell’unità di terapia intensiva della Clinica Olivos, offrono uno sguardo inquietante sugli ultimi giorni di vita di Maradona, rivelando un quadro preoccupante delle sue condizioni e delle decisioni prese dal personale medico.
La Negazione dell’Accesso ai Medici Esterni
Villarejo ha raccontato di come il dottor Luque avesse ostacolato l’ingresso di medici esterni, tra cui un neuropsichiatra e un altro specialista, chiamati dalle figlie di Maradona per valutare la situazione del padre. Questi professionisti erano giunti in clinica con l’intento di determinare la necessità di un intervento in una struttura di riabilitazione. La decisione di negare l’accesso a queste figure mediche è stata definita da Villarejo come “strana e intempestiva”, suscitando interrogativi sulla trasparenza del trattamento ricevuto da Maradona.
La Sedazione Prolungata e i Rischi Associati
In merito alla sedazione, Villarejo ha rivelato che Maradona è stato sottoposto a una sedazione prolungata per oltre 24 ore, con l’intento di prepararlo a un percorso di disintossicazione. Tuttavia, il medico ha messo in guardia sui “gravi rischi” associati a tale pratica, che potevano includere infezioni e complicazioni respiratorie. Villarejo ha affermato di aver espresso le sue preoccupazioni, ricevendo in cambio la risposta che i rischi erano stati accettati, in un contesto in cui Luque avrebbe descritto Maradona come “ingestibile”.
La Caoticità della Situazione nella Stanza di Rianimazione
La situazione all’interno della stanza di rianimazione è stata descritta come caotica, con Villarejo che ha denunciato la presenza di “fino a nove persone estranee contemporaneamente”, il che ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e sull’integrità medica dell’ambiente in cui si trovava Maradona. “Chiunque avrebbe potuto portare di tutto, dai farmaci a un hamburger”, ha commentato.
Decisioni Controverse sul Percorso di Convalescenza
In un ulteriore colpo alla gestione delle cure, Villarejo ha risposto a domande riguardanti la decisione di dimettere Maradona per permettergli di proseguire la convalescenza a casa anziché in una struttura specializzata. Secondo quanto riferito, la dott.ssa Cosachov avrebbe sostenuto che la decisione era stata presa dai familiari, ma non sarebbe emerso un reale consenso clinico a supporto di tale scelta. La testimonianza di Villarejo amplifica le preoccupazioni sulla gestione delle cure e sul rispetto delle norme sanitarie in un momento tanto critico per la vita di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi.






