Milano, 28 novembre 2025 – Con la chiusura delle ATP Finals e la stagione tennistica ormai alle spalle, l’attenzione si sposta già verso il 2026, un anno cruciale per i protagonisti del circuito maschile. In particolare, la rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz promette di essere uno degli snodi più interessanti e stimolanti del prossimo anno. Secondo il noto coach Patrick Mouratoglou, la sfida tra questi due talenti sarà caratterizzata da un continuo aumento del livello tecnico e mentale, con un focus speciale sull’evoluzione del gioco di Alcaraz, nonostante la sua posizione di numero uno del ranking mondiale.
L’analisi di Mouratoglou sul dualismo Sinner-Alcaraz
Patrick Mouratoglou, celebre allenatore di campioni come Serena Williams, Stefanos Tsitsipas e Naomi Osaka, si è soffermato sulle caratteristiche che rendono unica la sfida tra Sinner e Alcaraz. Partendo dalle recenti ATP Finals, il tecnico francese ha evidenziato come la crescita nel servizio di Sinner rappresenti un fattore dirompente: “Jannik è attualmente il numero uno al mondo nel servizio e nella risposta. È qualcosa di unico“.
Questa novità nel gioco di Sinner, secondo Mouratoglou, lo avvicina solo in parte ai grandi del passato. Se infatti i cosiddetti “big three” – Federer, Nadal e Djokovic – dominavano ciascuno un aspetto specifico (Federer nel servizio, Nadal e Djokovic nella risposta), nessuno di loro eccelleva in entrambi contemporaneamente. “Questa combinazione, che Sinner sta portando, è una novità storica nel tennis“, ha sottolineato il coach.
Il miglioramento di Sinner e la sfida per Alcaraz
Nei mesi scorsi si era discusso delle somiglianze tra Sinner e Djokovic, soprattutto per le capacità difensive e di risposta, ma con critiche rivolte al servizio di Sinner, giudicato altalenante. Tuttavia, dopo gli US Open e soprattutto con la stagione indoor appena conclusa, l’azzurro ha lavorato approfonditamente sul servizio e sulle variazioni di gioco, ottenendo un notevole miglioramento in entrambe le aree.
Mouratoglou ha spiegato come il servizio sia stato determinante nelle recenti sfide: “A parte la finale del Roland Garros, che è stata incredibilmente combattuta, le altre tre finali sono state decise proprio dal servizio. A Wimbledon e alle ATP Finals Sinner ha dominato grazie a un livello di battuta superiore, mentre agli US Open Alcaraz aveva il vantaggio“. Oggi, dopo le ATP Finals di Torino, “non ci sono dubbi: Sinner ha il miglior servizio del circuito“.
Per Alcaraz, invece, il compito per il 2026 sarà quello di aumentare la continuità e l’intensità del suo gioco, in particolare su servizio e risposta. Mouratoglou ha evidenziato alcuni limiti emersi a Torino, come gli errori non forzati di rovescio e i momenti di calo nella concentrazione sul dritto, possibili conseguenze della stanchezza di fine stagione o di un minor feeling con il gioco indoor. “Se vuole dominare nel 2026, Carlos deve migliorare proprio questi due fondamentali“.
La mentalità vincente come chiave del successo
Oltre alle qualità tecniche, è soprattutto la mentalità a distinguere Sinner nel panorama tennistico attuale, come dimostra un episodio emblematico durante la finale delle ATP Finals. Sul set point contro di lui nel primo set, Sinner ha optato per una seconda di servizio a 187 km/h, un colpo rischioso ma deciso a giocare il punto alle sue condizioni. Dopo la partita, ha spiegato: “Avevo tre opzioni. Ho scelto la più rischiosa. Se dovevo perdere il set, volevo farlo alle mie condizioni“.
Questo atteggiamento, definito d’élite da Mouratoglou, rappresenta la mentalità necessaria per vincere ai massimi livelli e riflette il percorso di crescita che Sinner ha intrapreso dopo gli US Open. Un elemento che, unito a un gioco sempre più completo, lo rende un avversario temibile per Alcaraz e per tutto il circuito nel prossimo anno.






