Roma, 26 agosto 2025 – L’ambasciata russa in Italia ha criticato duramente le dichiarazioni del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ritenute emblematiche di una politica di “due pesi e due misure” nell’ambito delle esclusioni sportive internazionali. La presa di posizione arriva dopo le affermazioni di Abodi al meeting di Rimini, dove il ministro ha espresso una netta contrarietà all’esclusione degli atleti israeliani dalle competizioni sportive, sottolineando che lo sport dovrebbe essere un elemento di unione e non di divisione. Tuttavia, sempre secondo Abodi, l’esclusione della Russia dalle competizioni sarebbe giustificata a causa della natura più cruenta delle azioni russe.
Le accuse mosse ad Abodi
Su Facebook, l’ambasciata russa ha definito contraddittorie le parole del ministro italiano, sostenendo che inizialmente Abodi ha offerto un giudizio condivisibile, ma poi ha “finito miseramente” giustificando l’esclusione della Russia. La nota sottolinea come questa posizione rappresenti un classico esempio dei “due pesi e due misure” adottati dall’“establishment occidentale”. Nel post si chiede inoltre quale criterio venga adottato in Italia per valutare la gravità dei conflitti, ricordando che la guerra nel Donbass dal 2014 al 2022 ha causato la morte di 14.000 civili ucraini, fra cui più di 500 bambini, senza che l’Occidente abbia mosso azioni analoghe contro Kiev.
Inoltre, l’ambasciata rimarca come la Russia si sia schierata in difesa della popolazione russofona del Donbass, mentre gli atleti ucraini non sono stati esclusi dalle competizioni internazionali, mentre la Russia è stata invece esclusa per le sue azioni militari. Questo punto rafforza la denuncia di incoerenza nelle politiche sportive legate a motivazioni geopolitiche.






