I recenti Mondiali di atletica hanno riservato amarezze per l’Italia, con l’eliminazione precoce di Fausto Desalu e Filippo Tortu nei 200 metri, eventi che gettano ombre sulla prova della staffetta 4×100 metri azzurra.
Delusione nei 200 metri: Desalu e Tortu fuori ai primi turni
Fausto Desalu, campione olimpico della 4×100 a Tokyo 2020 e detentore del secondo miglior tempo italiano di sempre sui 200 metri (20”08 nel 2024), ha faticato a replicare le sue prestazioni migliori. Partito bene nella quarta batteria, con un tempo di reazione di 0.149 secondi, ha perso terreno sul rettilineo finale, chiudendo la gara con un tempo insufficiente per la qualificazione. Nonostante il tentativo di ripescaggio, è stato escluso per soli cinque millesimi, beffato da Jerome Blake.
Anche Filippo Tortu, reduce da un fastidio muscolare, ha lottato sulla pista di Budapest. Il velocista milanese, noto per lo sprint finale iconico nella staffetta d’oro olimpica, ha mostrato un buon avvio ma ha rallentato nel finale, chiudendo quinto nella sua batteria con 20”49. La gara è stata vinta dal botswano Letsile Tebogo con 20”18.
La staffetta azzurra e i dubbi
Le eliminazioni di Desalu e Tortu preoccupano in vista della staffetta 4×100, uno degli eventi di punta per l’Italia dalla vittoria ai Giochi Olimpici proprio di Tokyo. La squadra, che detiene il record nazionale di 37”50 stabilito proprio ai 4 anni fa con Desalu, Tortu, Marcell Jacobs e Lorenzo Patta, si presenta ora con qualche incertezza. Marcell Jacobs, stella della velocità italiana, non ha partecipato direttamente alla gara dei 200 metri, ma il suo stato di forma resta cruciale.
Il contesto è reso ancora più complesso dai risultati odierni, che mostrano crono non all’altezza dei migliori standard mondiali, a cui si aggiungono i dubbi sulle condizioni fisiche di alcuni atleti chiave.
Prove di forza dagli avversari
Mentre l’Italia fatica, emergono prestazioni di rilievo da parte di giovani talenti internazionali. Il giamaicano Bryan Levell ha impressionato correndo i 200 metri in 19”84, non senza un episodio curioso: negli ultimi 20 metri si è addirittura rialzato mantenendo il vantaggio. Anche Tapiwanashe Makarawu dello Zimbabwe (19”91) e gli statunitensi Courtney Lindsey (19”95) e Kenneth Bednarek (19”98) hanno confermato la loro competitività. Tra i giovani più attesi c’era l’australiano Gout Gout, terzo nella sua batteria con 20”23.
L’Italia dovrà lavorare molto per ritrovare la brillantezza necessaria a competere ai massimi livelli, soprattutto nella staffetta 4×100, in attesa di nuove prove e della possibile rinascita dei suoi campioni.





