Milano, 17 settembre 2025 – In vista di un evento di portata internazionale che si terrà a New York il prossimo 19 novembre, Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano-Cortina e figura di rilievo nel panorama sportivo italiano, ha espresso il suo auspicio riguardo alla possibilità che lo sport possa fungere da veicolo di pace e dialogo in un momento di forte tensione geopolitica mondiale.
La firma della tregua olimpica: un impegno per la pace

Durante la conferenza stampa del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026 (CoCom), Malagò ha sottolineato l’importanza della firma della tregua olimpica, un evento che rientra nella missione e nelle responsabilità sancite dalla Carta Olimpica. “Il 19 novembre sarò a New York per un evento molto importante: la firma della tregua olimpica, evento che fa parte della nostra missione, della responsabilità della Carta Olimpica”, ha affermato il presidente, evidenziando come questa iniziativa rappresenti un’occasione per “staccare” dalle tensioni che ormai dominano le cronache internazionali.
Malagò ha manifestato la speranza che questo momento simbolico possa contribuire a evitare escalation di conflitti, sottolineando che la situazione internazionale attuale è caratterizzata da una “sistematica escalation che credo preoccupi tutti quanti noi, nessuno escluso”.
Lo sport come strumento di mediazione nella crisi globale
Il presidente della Fondazione Milano-Cortina ha inoltre evidenziato il ruolo attivo che lo sport può svolgere nei prossimi mesi: “Abbiamo 142 giorni in cui lo sport può provare a dare una mano”, ha dichiarato, rimarcando che spesso i canali tradizionali di mediazione diplomatica non hanno prodotto risultati significativi. Il riferimento è all’Executive Board del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che affronterà questi temi nel corso dei suoi prossimi lavori.
Giovanni Malagò, nato a Roma nel 1959, è una figura di primo piano nel mondo sportivo internazionale: presidente del CONI dal 2013 fino al 2025 e membro a titolo individuale del CIO dal 2019, è anche presidente della Fondazione che organizza i Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. La sua esperienza e autorevolezza conferiscono un peso particolare alle sue parole in un momento in cui il dialogo e la cooperazione internazionale sono fondamentali.
L’appuntamento di New York rappresenta dunque non solo un gesto simbolico, ma anche un’opportunità concreta per promuovere una tregua e favorire l’unità attraverso i valori universali dello sport.






