“Tutti stanno facendo la loro parte, era nei patti all’inizio, i patti che furono scritti anche con un’idea originale che sembrava coraggiosa, innovativa e molto apprezzata dal Comitato Olimpico Internazionale… Certo è che i partner devono essere seri e affidabili: se la società la fai con persone serie, come hanno dimostrato di essere in questo caso, allora sei in condizione di poter risolvere le complessità”. Ad affermarlo è il presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026 Giovanni Malagò, a margine dell’evento “La Lombardia al centro della sfida olimpica” che si è tenuto oggi a Palazzo Lombardia. Quanto al rinvio dinanzi alla Corte costituzionale del decreto Salva Olimpiadi, Malagò ha dichiarato: “Se dicessi che mi preoccupa tante persone che lavorano in Fondazione sarebbero più preoccupate, se dicessi che non mi preoccupa non sarei una persona responsabile e coscienziosa. Ho totale fiducia in tutti i soggetti, sia quelli che devono fare delle valutazioni, sia quelli che dovranno farle in futuro. Peraltro parliamo di organismi la cui storia, il cui prestigio, la cui credibilità sono assoluti. Da subito ci è stato chiesto un parere dell’avvocatura generale dello Stato… c’è una legge dello Stato che lo conferma, quindi noi ci siamo attenuti a queste leggi. Noi abbiamo seguito pedissequamente quello che dice una legge”. Malagò ha infine tenuto a ricordare un ultimo aspetto: “Quando, il 24 giugno del 2019, firmammo – dopo aver vinto una partita complicatissima per l’aggiudicazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici – c’era il governo gialloverde, poi ci sono stati quattro governi e oggi c’è il governo Meloni… e tutti i partiti, nessuno escluso, hanno confermato la natura giuridica della Fondazione”.






