A pochi mesi dall’inizio delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, Giovanni Malagò ha voluto sottolineare il valore e l’originalità della scelta di San Siro come teatro della cerimonia d’apertura. “Io volevo fare la cerimonia inaugurale a San Siro e insomma tutti sapevano di che cosa stessimo parlando,” ha detto a margine della conferenza stampa. Un’opzione, ha aggiunto, che si distingue rispetto alle edizioni passate, “non c’era questa visibilità, così come all’Arena di Verona.” Riguardo all’organizzazione, Malagò ha ammesso che, a 115 giorni dall’evento, “ogni giorno se fai conto di dieci cose da sistemare o lo cancelli oppure fatto, però sono rimasti nove, ma è giusto.” Malagò ha anche spiegato come si stia lavorando per garantire una gestione inclusiva degli ospiti: “Dobbiamo fare di necessità virtù perché se avessimo tagliato fuori qualcuno sarebbe stato un disastro non solo mediatico, politico.” La cerimonia sarà fruibile in contemporanea tra Milano e Cortina, permettendo agli atleti di seguire l’evento e di rappresentare i rispettivi Paesi. “Chi sta in televisione guarderà contemporaneamente, sfileranno i paesi e qualcuno sceglierà chi li rappresenta,” ha aggiunto. Infine, Malagò ha sottolineato i numeri straordinari attesi: “Sono numeri impressionanti, ma quasi irrisori rispetto a quello che saranno invece le presenze certificate durante la manifestazione.” Un evento destinato dunque a segnare un nuovo record per le Olimpiadi invernali.






