Lorenzo Musetti è costretto al ritiro nei quarti di finale del torneo di Pechino. Dopo aver conquistato il primo set, il carrarino accusa un problema muscolare alla coscia sinistra a inizio del secondo. Tien ne approfitta, pareggia i conti e vola sul 3-0 nel terzo, prima del ritiro dell’italiano. Sarà quindi l’americano a disputare la semifinale contro Medvedev o Zverev.
Musetti, un ritiro che non ci voleva
Peccato per Musetti, soprattutto perché in ottica Race to Turin avrebbe potuto conquistare altri punti con un successo odierno. Tanto più considerando de Minaur in semifinale contro Sinner e Ruud fermato in semifinale a Tokyo. L’azzurro scivola così all’ottavo posto con 3345 punti, appena dieci in meno dei 3355 di Alex de Minaur.
La vera attenzione, però, deve rivolgerla soprattutto a chi lo insegue. Con Draper fuori fino alla prossima stagione, il primo rivale resta Auger-Aliassime, decimo con 2715 punti, seguito da Ruud a 2495, Rublev a 2420, Bublik a 2395 e Rune a 2300. Per ora distanti, ma il torneo di Shanghai darà indicazioni più concrete.
In Cina infatti si giocherà il penultimo Masters 1000 dell’anno, con punti di grande valore per la qualificazione alle ATP Finals. Probabilmente anche per questo Musetti ha scelto oggi di non spingersi oltre contro Tien e di preservarsi per Shanghai. Una decisione che, però, non gli ha evitato qualche fischio a fine match. Il pubblico di Pechino, ancora segnato dal famoso “tosse-gate”, non ha risparmiato contestazioni sia al suo ingresso in campo che al momento del ritiro. Resta da capire se la questione riemergerà anche a Shanghai o se Musetti riuscirà a lasciarsi alle spalle uno scivolone evitabile, ma al contempo reso più grande di quanto fosse.






