Milano, 31 ottobre 2025 – Lorenzo Bonicelli, il giovane ginnasta azzurro, continua il suo percorso di riabilitazione presso l’Ospedale Niguarda di Milano, dove è ricoverato dopo il grave infortunio riportato agli anelli durante le Universiadi di Essen lo scorso luglio. Il ginnasta ha condiviso quest’oggi un messaggio di speranza sui social: “Insieme a voi”, accompagnato da due foto che rappresentano un importante segnale di ripresa e vicinanza da parte della comunità sportiva italiana.
Il percorso di recupero di Lorenzo Bonicelli
Il 23 luglio 2025, durante le qualificazioni della ginnastica artistica ai Giochi mondiali universitari (ex Universiadi), Bonicelli ha subito una lesione cervicale grave, con sublussazione della quinta vertebra. Operato in Germania, è stato successivamente trasferito al Niguarda, dove prosegue la riabilitazione nell’Unità Spinale Unipolare. Il giovane atleta ha affrontato un lungo periodo di terapia intensiva e ora si concentra su un programma complesso di fisioterapia, terapia occupazionale e trattamenti in camera iperbarica per favorire la rigenerazione muscolare e tissutale.

Il sostegno della squadra e della Federazione
Lorenzo Bonicelli è circondato da un forte supporto. Il 11 ottobre 2025, la nazionale italiana di ginnastica artistica maschile ha fatto visita al campione prima della partenza per i Mondiali a Giacarta, confermando l’unità e la solidarietà del gruppo. Il presidente della Federazione Ginnastica d’Italia (FGI), Andrea Facci, insieme ai medici specialisti, ha seguito da vicino il percorso di riabilitazione, sottolineando l’impegno istituzionale nel sostenere l’atleta.
Anche la famiglia e la fidanzata Lisa Rigamonti sono fondamentali nel sostegno morale di Bonicelli, che ha definito sé stesso “un ragazzo fortunato” per l’affetto ricevuto. Tra i messaggi più toccanti, spicca la dedica dell’oro mondiale al cerchio di Sofia Raffaeli, simbolo di un mondo agonistico unito e solidale.
Il forte legame tra i valori di unione, sport e formazione universitaria ha permesso a Lorenzo di essere non solo un atleta, ma anche un simbolo di resilienza e speranza per tutta la comunità sportiva italiana e internazionale.


