Roma, 27 novembre 2025 – La Federazione Internazionale di Judo (IJF) ha annunciato una svolta significativa nel panorama sportivo internazionale, revocando il bando che impediva agli atleti russi di partecipare alle competizioni ufficiali con i propri simboli nazionali. Questa decisione, la prima di questo genere nello sport dopo la lunga sospensione imposta dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, entra in vigore a partire dal Grand Slam di Abu Dhabi, che prenderà il via domani.
Atleti russi tornano in gara con inno e bandiera
Dopo quasi quattro anni di esclusione, la IJF ha votato a favore della reintegrazione completa degli judoka russi, consentendo loro di gareggiare nuovamente sotto la propria bandiera nazionale e di ascoltare l’inno durante le premiazioni. Questa decisione segna un cambiamento radicale rispetto alle misure adottate nel 2022, quando la federazione aveva revocato la carica di presidente onorario a Vladimir Putin e aveva sospeso la partecipazione ufficiale degli atleti russi come forma di protesta contro l’aggressione militare.
L’Esecutivo della IJF ha dunque deliberato che, a partire dal torneo di Abu Dhabi, i rappresentanti della Russia potranno partecipare a pieno titolo e con tutti i simboli ufficiali, ponendo fine a una restrizione che aveva caratterizzato il mondo del judo per tutto il periodo di tensione geopolitica.
Judo, un’eccezione che apre la strada
Il ritorno dei judoka russi con i propri simboli ufficiali arriva in un momento in cui il mondo sportivo continua a confrontarsi con le conseguenze del conflitto in Ucraina, che ha provocato numerose sanzioni e isolamenti di atleti e squadre russe in vari sport. La decisione della IJF rappresenta un’eccezione rispetto alle altre federazioni internazionali, che mantengono ancora restrizioni o partecipazioni neutre per gli sportivi provenienti dalla Russia.
Questa scelta può avere impatti rilevanti sia sul piano sportivo che diplomatico, considerando il ruolo centrale che lo sport riveste nelle relazioni internazionali e nell’immagine pubblica dei Paesi coinvolti. L’attenzione resta alta per monitorare come si evolverà la situazione nei prossimi eventi internazionali e quali saranno le reazioni delle altre organizzazioni sportive e degli Stati interessati.






