AOSTA, 09 SETTEMBRE 2025 – Un’impresa alpinistica di grande rilievo si è appena conclusa sulle imponenti pareti del Fitz Roy, in Patagonia argentina. Gli alpinisti italiani Matteo Della Bordella e Marco Majori hanno realizzato la prima salita invernale della via Casarotto sul Pilastro Goretta, una delle linee più ardite e difficili nella storia dell’alpinismo patagonico.
La prima invernale della via Casarotto
La via Casarotto, aperta nel 1979 dal leggendario Renato Casarotto, è considerata una delle più belle e impegnative vie di arrampicata di tutta la Patagonia, con oltre 1.500 metri di sviluppo e difficoltà fino al settimo grado, comprendendo anche passaggi in artificiale. Casarotto, che fu il primo a salire la cima principale del Fitz Roy in solitaria e aprì l’unica via solitaria sull’intero massiccio, rappresenta un punto di riferimento per gli alpinisti di tutto il mondo.
Della Bordella e Majori, dopo un primo tentativo interrotto dal vento gelido di inizio agosto e dal rientro di un terzo compagno, Tommaso Lamantia, hanno atteso con pazienza una finestra di bel tempo invernale per completare la salita. Come hanno raccontato sui social, nonostante le temperature rigide, con minime notturne che raggiungevano i -20 gradi e un’escursione termica che arrivava fino a +5 gradi nelle ore centrali, l’esperienza è stata “incredibile” e “bellissima”, anche se la metà del tempo a disposizione rendeva la scalata molto più impegnativa rispetto all’estate.
La scalata del Fitz Roy
Matteo Della Bordella ha commentato: “Trovarsi in parete in inverno, tra il freddo e la solitudine, ti fa sentire minuscolo di fronte a queste montagne immense. La determinazione ha pagato e questa salita, nello stile alpino che Casarotto amava, è stata una sfida incredibile”. Marco Majori ha aggiunto che questa scalata era un sogno coltivato fin da ragazzo, ispirato dalla foto di Casarotto sulla parete, scattata dal padre di Majori, che per anni ha alimentato la sua passione per questa montagna.
Questa impresa è supportata dal Club Alpino Italiano e dai Ragni di Lecco, a cui entrambi gli alpinisti appartengono.





