La nuova stagione del podcast “Supernova”, condotto da Alessandro Cattelan, si è aperta con un ospite speciale: Fabio Fognini. Il tennista ha ripercorso il suo recente ritiro dal tennis professionistico, condividendo le motivazioni personali e fisiche che lo hanno portato a questa scelta. In particolare, Fognini ha sottolineato il ruolo della difficile sfida affrontata contro Carlos Alcaraz a Wimbledon come momento decisivo. Durante la conversazione sono emerse anche riflessioni sul panorama tennistico attuale, con confronti tra i giovani come Jannik Sinner e Alcaraz e le leggende del passato, tra cui Federer, Nadal e Djokovic. Fognini si è soffermato sul rigore mentale e fisico richiesto dallo sport, evidenziando l’importanza di equilibrare disciplina e piacere nel gioco. Il campione ha anche rivelato i suoi nuovi progetti, dalla partecipazione a un programma di danza televisiva alla gestione di giovani talenti nel tennis.
Il ritiro di Fognini: tra riflessione e liberazione
Fabio Fognini ha parlato della sua decisione di ritirarsi, avvenuta il 30 giugno, spiegando che si è trattato di una scelta ponderata dopo mesi difficili, caratterizzati da problemi fisici, in particolare ai piedi. La partita finale a Wimbledon contro Alcaraz ha rappresentato un catalizzatore emotivo: nonostante la sconfitta, l’incontro gli ha trasmesso un senso di trionfo interiore. La chiave di questa ultima esperienza è stata il divertimento, un sentimento che Fognini ammette di aver sempre trascurato nella carriera. In quell’occasione, invece, ha giocato con gioia, abbandonando l’ansia per il risultato e ritrovando la serenità in campo.
Tra amore e fatica: la routine del tennis
Il tennis, secondo Fognini, è uno sport altamente mentale e ripetitivo: viaggi settimanali, cambi di hotel e costante pressione incidono sul fisico e sulla mente. Il ritiro gli ha permesso di liberarsi dalla routine e dalla fatica mentale degli allenamenti quotidiani. Riflettendo sulla sua carriera, Fognini ha ammesso che, se fosse stato più disciplinato da giovane, avrebbe potuto ottenere risultati ancora maggiori.
Nuova vita e progetti post-tennis
Dopo il ritiro, Fognini si dedica al ruolo di papà, insegnando al figlio Federico i rudimenti del tennis. Pur svegliandosi presto e affrontando le fatiche quotidiane, non sente la mancanza del tennis competitivo. Parallelamente, segue la gestione di giovani tennisti attraverso la sua agenzia, guidandoli a evitare gli errori che lui stesso ha commesso. La disciplina e la concentrazione rimangono centrali per chi punta a grandi traguardi, come dimostra Sinner. Tra le nuove sfide personali, Fognini ha menzionato anche la partecipazione a Ballando con le stelle, che lo porterà fuori dalla sua comfort zone. L’ex tennista punta ad affrontare l’esperienza divertendosi, senza però rinunciare del tutto al suo spirito competitivo.
Generazioni a confronto: il tennis di oggi
Fognini ha anche analizzato le differenze tra Alcaraz e Sinner, paragonandoli ai grandi del passato. Alcaraz gioca con leggerezza e bisogno di divertimento, mentre Sinner è metodico e disciplinato. Fognini ha osservato come il tennis moderno sia altamente competitivo, con un significativo divario tra i primi tre giocatori e chi occupa le posizioni dalla quarta alla decima, dove potrebbero inserirsi atleti come Musetti e Berrettini se risolvessero i problemi fisici. Secondo Fognini, il tennis italiano sta vivendo un momento d’oro, grazie anche all’attenzione suscitata da Sinner e agli investimenti della federazione.
Economia, personaggi e immagine
Fognini ha sottolineato come solo i primi 100 tennisti possano vivere esclusivamente del proprio sport, mentre gli altri devono fare affidamento su sponsor o lavori alternativi. Ha poi parlato del suo rapporto con la stampa e la percezione pubblica, ammettendo errori legati a scatti d’ira e comportamenti impulsivi in campo, ma difendendo al tempo stesso la concentrazione che lo sport richiede. Ha anche evidenziato l’importanza di figure come Nick Kyrgios, la cui spontaneità e spettacolarità risultano vitali per l’attrattiva del tennis.
Tecnologia e strategia nel tennis moderno
L’introduzione dell’occhio di falco e la scomparsa dei giudici di linea hanno modificato le dinamiche di gioco, riducendo le discussioni arbitrali. Fognini ha dichiarato di vedere di buon occhio la possibilità di comunicare con il coach durante le partite, uno strumento utile per organizzare tattiche e strategie, soprattutto in un contesto in cui i giocatori conoscono molto bene gli avversari.
Ricordi, preferenze e aneddoti
Fognini ha raccontato di aver ricevuto consigli contemporaneamente da Federer e Nadal alla Laver Cup. Si è dichiarato un ammiratore dello stile di Federer, pur riconoscendo Djokovic come il più completo per longevità e gestione fisica. Tra i tornei, il Roland Garros rimane il suo favorito per il terreno, mentre l’Australia lo ha conquistato per l’accoglienza. Wimbledon, nonostante le difficoltà di preparazione, resterà comunque nella sua memoria come evento iconico.





