Parigi, 18 ottobre 2025 – Raymond Domenech, ex commissario tecnico della Francia, torna a far parlare di sé con dichiarazioni pungenti rivolte al calcio italiano e ai suoi protagonisti. L’allenatore francese, noto per aver guidato i Bleus alla finale del Mondiale 2006 persa proprio contro l’Italia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport ricca di spunti ironici e provocatori, in cui non manca di ripercorrere momenti chiave della sua carriera e di commentare la situazione attuale di entrambe le nazionali.
Le polemiche sulla finale mondiale 2006 e il rapporto con l’Italia
Domenech ricorda con lucidità la celebre finale di Berlino contro l’Italia, soffermandosi soprattutto sull’episodio dell’espulsione di Zinédine Zidane, un evento ancora oggi al centro di dibattiti e interpretazioni. L’ex ct francese spiega: “Conoscendolo, sapevo che poteva succedere, ma ogni tanto mi chiedo perché si sia comportato così. Fu un momento decisivo, più impattante per noi fu l’infortunio di Vieira”. Domenech sottolinea come, per la FIFA, quella partita sia stata considerata un pareggio, una medaglia d’argento olimpica, e ricorda che l’Italia giocò solo dieci minuti d’orgoglio dopo il gol di Zidane, arrivato troppo presto.
In particolare, Domenech celebra la figura di Marco Materazzi, protagonista indiscusso di quella finale: “Provocò il rigore, pareggiò, fece espellere Zizou e realizzò il suo rigore. Chi può pretendere di più?”. Rimarcando la sua antipatia per le critiche rivolte ai Bleus, Domenech si dice tuttora convinto che quella partita sia stata una delle più belle nella storia dei Mondiali.
Scontri e controversie negli anni: tra accuse e sfide con l’Italia Under-21
La rivalità tra Domenech e il calcio italiano affonda radici profonde. Nel 1994 la sua Francia Under-21 perse ai rigori contro l’Italia, ma è il ricordo della finale olimpica del 2000 a Barcellona a essere particolarmente amaro per lui: “Fate un macello di falli, lo scandalo fu quello che l’arbitro vi lasciò fare. Finimmo in nove e andammo ai rigori, è una vostra tradizione, contro di me in particolare”.
Non mancano accuse pesanti: nel 2007 Domenech aveva parlato di una presunta corruzione arbitrale a favore dell’Italia in un match Under-21, un’accusa che gli costò squalifiche e critiche, anche da parte di figure come Gennaro Gattuso. “Saltai una gara a San Siro, un pari triste che faceva comodo a tutti. Gattuso fu impulsivo”, ricorda oggi.
Le provocazioni sull’Italia e il calcio attuale
Non risparmiando frecciate nemmeno all’attualità, Domenech commenta la delicata situazione della Nazionale italiana, reduce da un percorso complicato nelle qualificazioni ai Mondiali: “Ho visto l’Italia contro Israele, vi ha salvato Donnarumma, avete giocato male. E dire che c’è chi critica la Francia”. E a proposito di giovani talenti italiani, non risparmia un’ultima provocazione: “Non ditemi che Jannik Sinner è italiano: è austriaco!”, scherza il 73enne, riferendosi al noto tennista.

Riguardo invece ai suoi metodi di lavoro, Domenech smentisce alcuni miti che lo hanno accompagnato, come la scelta dei calciatori in base ai segni zodiacali. “Fa ridere solo chiedermelo. Mai fatto una cosa del genere in nazionale”, afferma, pur ammettendo di aver organizzato partitelle in base all’astrologia durante il suo periodo al Lione, per evitare problemi nello spogliatoio.
Infine, ricorda con orgoglio il suo approccio da educatore: “Portavo i giocatori a teatro, la vita non si limita al calcio. Avevo anche uno psicologo nello staff già nel 1984”.






